Lago La Megattera a Biccari
Il Lago La Megattera sorge a Biccari, in contrada San Pietro, nella magnifica cornice dell' Appennino Dauno, a quasi 450 metri di quota sul livello del mare. L'impianto dedicato alla pesca sportiva nasce dall'idea imprenditoriale di Giuseppe, un appassionato pescatore che ha realizzato un magnifico resort dove poter praticare la nostra passione in tutta tranquillità, assaporando l'accoglienza locale ed i sapori della terra dauna. Enzo Trivisonne, socio e membro del Pescanet Team, si è trasformato in Cicerone e fotografo, aiutandoci nella realizzazione dell'itinerario e proponendoci un lauto pranzo.
Un incontro fra pesca e gastronomia locale
Per una volta mi piacerebbe anteporre il "mangiare" alla pesca della trota. La Megattera non è solo lago ma un vero e proprio punto di incontro tra pesca e gastronomia locale. Giuseppe è un bravissimo chef e, in occasione della nostra visita, ci ha proposto un menù a base di antipasti e carni alla brace, accompagnate anche da ottimo vino rosso della casa, frizzantino e pastoso al punto giusto. Consigliamo la salsiccia piccantina o la bistecca ai ferri, provenienti dagli allevamenti al confine tra Puglia e Molise. Potete scegliere anche tra primi piatti, secondi a base di formaggi o pesce, menù vari e contorni come se foste al vostro ristorante preferito, portando la famiglia al seguito. Per le pause in pesca, invece, è a disposizione il servizio del bar, con drink e deliziosi stuzzichini.
Il lago e la pesca
L'impianto ha una forma rettangolare, costruito su terreni poco permeabili e recintato da pietre per un aspetto naturalistico assolutamente interessante. Non vi sono teli sotterranei e la pulizia è affidata esclusivamente alla natura, grazie all'immissione di carpe erbivore (amur). La profondità media è di 4 metri mentre le postazioni sono ben circoscritte e permettono a 25 pescatori di pescare comodamente anche in gara. Durante l'inverno Giuseppe immette trote di varie dimensioni: la trotella da gara, la trota da porzione e le trotone, tutte iridee di ottima qualità. D'estate invece si dà spazio a storioni e black bass. La tecnica più praticata è la tremarella con il vetrino in caso di trote in superficie e aggressive. Durante la riproduzione la trota tende a scendere sul fondo, restando immobile per deporre le uova. I pescatori locali le catturano a penna sondando il fondo e appoggiandosi ad esso, innescando le pastelle Berkley disponibili in commercio. Occorre testare più tecniche per comprendere il comportamento delle trote ma il divertimento non mancherà.
L'attrattiva del luogo: la trota albina (yellow trout)
In vita nostra le avevamo viste solo sui giornali o nei laghetti del nord Italia. Le trote albine (o yellow trout) sono esemplari diversi dalla classica iridea presente negli altri laghi pugliesi e lucani e costituisce una vera attrattiva per il Lago La Megattera. Si tratta di un pesce alloctono, forse proveniente dal giappone, dotato di una livrea tendente al giallo/arancione e privo di pigmentazione, che può raggiungere anche le dimensioni di 2/3 kilogrammi. Ce ne aveva parlato il piccolo Pierluigi, immortalato in una posa da campione alcuni giorni prima del nostro arrivo. Poi ieri ne abbiamo avuto la conferma, con la cattura di Leo de Gennaro. Queste mangiano un po' in tutti i modi, sia a fondo con vetrini di profondità e Il titolare, Giuseppe, aggiunge pari quantità di trote iridee e trote albine, allo stesso prezzo, ovvero 10€ per un turno con una canna da pesca e 12€ per due canne da pesca. Proprio per saggiarne le peculiarità alimentari, abbiamo soppresso la trota da noi catturata e, a breve, proporremo una ricetta per cucinarle degnamente e gustarle accompagnandole con del buon vino bianco.
Testando il falcetto
Il falcetto è un'esca che può fare la differenza durante le fasi successive alla semina. Molte trote restano quasi immobili e prima di distribuirsi sul fondo stazionano a pelo d'acqua. Ci vene in aiuto il falcetto, un piccolo stratagemma in silicone che imita i movimenti di un pesciolino in difficoltà e genera un movimento assolutamente interessante per trote aggressive che devono ambientarsi al nuovo ambiente in cui sono introdotte. Leofishing ci mostra l'innesco su un amo Gamakatsu 608N del n° 6. La prima cosa da fare è infilarlo per la testa, con molta calma, evitando di far uscire l'ardiglione dal corpo del falcetto. Il pescatore deve poi rigirarlo, attraversandone il corpo ed accompagnandolo sulla curvatura dell'amo. Il terzo step vuole la fuoriuscita dell'ardiglione proprio verso la fine del falcetto, libero di muoversi in acqua.
Non resta altro che invitarvi a pesca al Lago La Megattera, splendido impianto gestito da Giuseppe, un giovane ragazzo molto cordiale che ringraziamo pubblicamente per il pranzo e la scommessa di Pescanet per "pubblicizzare" il suo centro di pesca sportiva.