Fiume Fortore

Del fiume Fortore se ne sente parlare molto poco. Solo una nicchia ha avuto modo di conoscerlo nel tempo, pescando in numerosi spot, per poi trarne la giusta esperienza per condividerla con gli altri. Il nostro Francesco Mastrangelo, amico e grande fan di Pescanet, ci porta alla scoperta del Fortore, nel tratto precedente all'immissione nella diga di Occhito. Ci mostrerà le sue catture, raccontandoci per filo e per segno la sua fruttuosa pescata primaverile.


Il racconto

Non c’è cosa migliore che sfruttare una calda giornata, come quelle che questa primavera ci ha regalato, con qualche giorno di ritardo per andare a pesca!!! Per l’occasione, assieme all'amico Thomas, scegliamo uno spot conosciuto per la sua impossibilità di fare cappotto! Stiamo parlando del fiume Fortore tra Molise e Puglia in prossimità del lago di Occhito. La sponda del fiume non è stata scelta a caso: Thomas ha deciso di frequentala per l'abitudine delle carpe di andare in frega, risalendo il fiume. Giunti sul posto, dopo aver camminato per molti metri nel fango (ovviamente muniti di stivali), decidiamo di fermarci in prossimità di anfratti e vegetazione sommersa, ottimo nascondiglio per le varie specie di pesci presenti in questo tratto di fiume.


L' attrezzatura

Per l’occasione abbiamo utilizzato una bolognese Tubertini Level 101 (6 metri) armata con un mulinello Shimano Super GT 2500 RA. In bobina ho scelto un buon 0.16, assieme ad un galleggiante da passata da 3 gr., spallinata a tarare il "gallo" per il 90% circa. Infine una girella singola, terminale dello 0.14 di circa 35 cm e amo del 18. Thomas, invece, pescherà con una bolognese Daiwa Sprinter di 5 metri, attrezzo più corto, munita di un mulinello Shimano Super GT 2500 imbobinato con dello 0.18. Prevede la mia stessa montatura, con un galleggiante da 2 grammi. Per ciò che concerne le esche, la scelta è ricaduta su bigattini e mais. Dopo aver aperto le nostre canne abbiamo dato inizio alla battuta di pesca con alcuni lanci, per verificare la situazione del fondo e, proprio in questi frangenti, sono apparsi i primi cavedanelli di taglia piccola tra i 200 e 300gr . Dopo una decina di minuti, decidiamo di pescare in prossimità di un anfratto dove l’acqua era più calma. In un batter d'occhio vedo scomparire il mio galleggiante. Ferrata decisa e, dopo alcuni minuti di combattimento, porto a riva una bella carpa a specchi. Al secondo lancio becco una seconda carpa di taglia identica a quella precedente, stavolta però si tratta di una bella regina. Qualche minuto più tardi, il mio collega ferra una carpa di notevoli dimensioni, sfortunatamente persa durante le operazioni di recupero.


Decidiamo poi di cambiare la montatura, rendendola più sensibile ed efficace. Partiamo dall'alto: galleggiante da 2 gr., due pallini a 30 cm dall’amo del 10, senza girella e senza terminale, per una soluzione unica. La giornata si è conclusa con una trentina di catture, tra carpe e cavedani, tra i quali un bel pezzo da 800gr. Insomma, una giornata indimenticabile, all’insegna dello stare assieme, divertendosi con il vero contatto con la natura.

Altre informazioni utili:

Come arrivare: La zona di riferimento è il "Ponte 13 archi" prima dell'entrata del Fiume Fortore nel Lago d'Occhito, in contrada Tappo Nicola.

Permessi di pesca: obbligatoria la licenza di tipo B.

Francesco Mastrangelo

Francesco Mastrangelo

Francesco Mastrangelo, appassionato di pesca a spinning, trota torrente, ledgering, bolognese.

Itinerari consigliati

I migliori itinerari dall'archivio di Pescanet