Pescare con la canna bolognese lunga 8 metri
L'idea di scrivere un articolo sulle lunghe canne bolognesi di 8 metri era nella mia mente da diversi anni. Vuoi per un motivo o per l'altro, l'ho sempre ritardato ma l'ultima vacanza estiva del 2021 nella mia Molfetta è stata la miccia che ha innescato l'ispirazione dello scrittore. Dopo essere atterrato a Bari, previo breve volo da Venezia, trascorro la mattinata sul mio porto, proprio a pochi metri dal Faro, dove ho consumato centinaia di pescate da ragazzo fino ai 30 anni. Sembra di essere al festival della bolognese, come lo chiamerebbe affettuosamente il caro Mario Molinari. Ne vedo di tutti i colori: pescatori con le 6 metri che usano il galleggiante inglese a forma di cannuccia, qualche collega con sette metri di fascia media e galleggianti di 2/3 grammi per la pesca alla spigola; ci sono due agonisti, credo foggiani, che armeggiano elegantemente le 8 metri di alta fattura: la mitica Tubertini R18 Medium e la splendida Maver Superveloce MX 800. Catturano cefali a più non posso, vuoi per l'esperienza, vuoi per l'intelligente utilizzo di una bolognese così lunga su un fondale che, in quel preciso punto, misurava tra i 6,5 metri e i 7.
La bolognese di 8 metri: sempre meno utilizzata, scopriamo il perchè.
Se escludiamo le due settimane centrali di agosto in cui il porto di Molfetta si popola di pescatori di ogni estrazione tecnica ma, soprattutto, di vacanzieri o forestieri come il sottoscritto, è meta soltanto di qualche minuto gruppo di locali o dei paesi confinanti. Spero un giorno di potermi compiacere nell'aver magnificato le doti alieutiche dello spot, dove mi sono fatto le ossa e ho cominciato a pescare con 4 bolognesi molto lunghe:
- Tubertini River 2.00 8 metri (anno 2006)
- Tubertini KB 310 8 metri (anno 2003)
- Tubertini Pro Reel 8 metri (anno 2001)
- Trabucco Energhia XPS (anno 2011)
Sono questi gli attrezzi che ho collezionato e poi, sfortunatamente venduto, dopo essermi trasferito in Trentino perchè rischiavano di rimanere appese al palo, ergo inutilizzate. Tutte tranne la Energhia XPS che mi vede protagonista con un bel cefalo, più in basso, nella foto in cui indosso la giacca di colore rosso. Ci tengo a precisare che non si tratta di una volontaria presentazione commerciale, bensì di far sognare con pietre miliari che molti puristi della Long Bolo ricorderanno. In Puglia ero uno dei pochi ad averle comprate e usate. Spesso sono stato anche deriso, talvolta anche pubblicamente sui forum, perchè additato come uno sbruffone capace di mostrare la sua capacità economica nell'acquisto di attrezzature dal costo rilevante. Niente di più falso. Un motivo per aver speso 400€ e più c'era, lo scoprirete tra poco. Purtroppo, però, cifre del genere non erano alla portata di tutti (non l'ho mai negato), quindi in tanti hanno rinunciato negli ultimi vent'anni all'acquisto delle Long Bolo, anche a causa della spaventosa diminuzione di pesce. Il gioco non valeva la candela, dicevano. Avevano sicuramente ragione, specie con l'arrivo di internet e di tante bolognesi 6 metri riadattate ad inglesi scorrevoli dal costo di circa 100€, presenti anche sui mercatini di Facebook. Insomma, parlandone in sincerità, mi riferivano che una canna costosa e impegnativa fisicamente, comprata solo per pescare su fondali superiori ai sei metri, poteva essere sacrificata a favore di altre soluzioni tecniche.
Lunghe bolognesi di 8 metri: costose, impegnative ma di grande precisione per alti fondali.
Nessuno nega che richieda quattro o più verdoni. Nessuno nega che sia fisicamente impegnativo mantenere in mano una bolognese pesante più di 400 grammi, mulinello compreso. A queste lunghezze occorrono canne di qualità superiore, costruite in carbonio alto modulo, concepite proprio per essere impiegate a 8 metri come un progetto a sé stante, anzichè una banale continuazione della serie di bolognesi dalle 5 alle 7 metri. Dico questo per un motivo strutturale. In molti casi ho notato bolognesi di 8 metri realizzate con calciatura lunga in 7 sezioni, anzichè 8 come sarebbe stato naturale aspettarsi. Ciò consente di ottenere un'azione rigida, un peso più contenuto, una migliore bilanciatura, una facilità di lancio e di gestione della lenza in fase di passata nei porti canale o nelle foci dove la corrente si fa sentire. Quando si pesca su fondali ampi, con uno scarto di filo tra galleggiante e vetta inferiore al metro e mezzo, la sua superiorità tecnica si fa sentire, specie sulle trattenute più esasperate.
Consigli per pescare con le Long Bolo
Ci sono diversi spunti che vorrei condividere con tutti voi per una migliore gestione di una bolognese lunga 8 metri. Qualora decidiate di acquistarla, sappiate che sarà un attrezzo da palati fini e dovete tenervelo stretto perchè risolverà molte situazioni, sia in porto, sia dalle scogliere alte... e perchè no, anche in fiume, come accaduto al sottoscritto. Il primo comandamento, parafrasando le parole del succitato Mario Molinari, imparato in un suo articolo del lontano 2002, è impiegare la canna in posizione verticale alla superficie dell'acqua (guardate bene come mantengo la canna in tutte le foto!): sia che si resti in piedi, sia che si appoggi la bolognese sul panchetto regolando l'altezza del poggiacanna. Ciò serve per mantenere il filo in costante tensione tra la cima e il galleggiante. Non occorre bloccare la corsa in trattenuta, nè essere avidi di filo e pescare sottoriva, bensì lasciare che il galleggiante vada verso la direzione della corrente evitando che il monofilo si appoggi alla superficie, galleggiando. L'esca potrà muoversi alla stessa velocità del mare. In caso di acque calme, si muoverà al minimo oppure resterà statica. Ciò donerà maggiore naturalezza all'impianto totale della montatura. La ferrata, di conseguenza, sarà fulminea e immediata, dato che non vi sarà inutile lenza in bando a rallentare i movimenti del pescatore.
Il secondo consiglio che vorrei darvi riguarda la fase di combattimento. Direi che sia quasi obbligatorio recuperare il pesce mantenendo la Long Bolo parallela alla superficie dell'acqua, onde evitare che la preda emerga dall'acqua troppo velocemente o troppo distante da noi. Una motivazione c'è: peschiamo con una "leva" di ben otto metri e c'è il rischio concreto di far salire a galla il pesce, abbastanza lontano, senza poterlo salpare in breve tempo. Quindi si rischierebbe di tenere al guinzaglio (e in superficie) una preda potenzialmente spaventata, arrabbiata, che potrebbe guizzare e tornare sul fondo, spezzando l'esile finale. E nel lancio? Come comportarsi? L'interrogativo è giusto e merita una risposta. Si può lanciare lateralmente, sfruttando la potenza, l'elasticità e e la lunghezza non indifferente. Se non è possibile, si può lanciare partendo dalle proprie spalle, come accade quasi sempre. Altrimenti c'è un terzo metodo di derivazione dulciacquicola: si recupera il mulinello e poi si mantiene l'esca con le dita, quindi si lancia lasciandola cadere sull'acqua, come se pescassimo con una canna fissa.
Montatura per la pesca con una bolognese di 8 metri
Credo che si possa trarre il meglio da una canna così lunga solo sfruttando spallinate ampie, distribuite in un metro e mezzo di lenza e anche più, corredate da terminali di un metro e passa (in tutto dai 2,5 ai 3,5 metri tra spallinata e terminale). Nel mio articolo di pesca a bolognese ultralight, suggerisco una montatura da cui prendere ispirazione per la pesca alla spigola, all'orata e, perchè no, anche per il cefalo (a patto di usare 2 terminali). Prevede l'impiego sul trave di un galleggiante da 2/3 grammi a fronte di un peso totale dei pallini di 2,25 grammi che non necessita di essere maggiorato in caso di esche voluminose come il gambero vivo oppure il coreano innescato per la testa, a penzoloni.
La montatura per la Long Bolo prevede, in successione, 3 piombini del n.2 (0,27 gr x 2), 3 del n.4 (0,17 gr x 3), 3 del n.5 (0,13 gr x 3), 3 del n.6 (0,11 gr x 3), 3 del n.7 (0,09 gr x 3), 3 del n.8 (0,07 gr x 3). Il terminale potrà avere una lunghezza di almeno 60 centimetri anche se sono solito consigliare svolazzi belli lunghi, tipo un metro e mezzo per la pesca ai predatori, sia in estate che inverno. Il diametro dello 0,10/0,12 è conseguente all'impiego di ami piccoli, come il 16/18 che possono anche arrivare alla grandezza del 20 se lo riterrete opportuno.
Non solo pesca in mare: lago, fiume e, sopratutto, foce!
Nel mio passato di pescatore di Puglia, ho sfruttato la Tubertini River 2.00 di 8 metri per interessanti battute di pesca a cefali, carpe e carassi in un ambiente dulciacquicolo come il fiume Ofanto. Quel metro in più di lunghezza si è rivelato fondamentale per effettuare una passata più ampia e più agevole, in punti in cui il fondale non superava i 2 metri e mezzo, ma richiedeva di passare la lenza sul canneto nella direzione opposta. Riuscirci con una 7 metri era difficile ma non impossibile. La 8 metri ha agevolato il tutto, regalandomi divertentissime catture. Allo stesso tempo, la Long Bolo di casa Daiwa, la Amorphous Whisker, appartenente a Serio Brski, instancabile amico del Pescanet Team, si è rivelata essenziale per vincere i diffidenti carassi del Basentello, pescati a lunga distanza con pesanti galleggianti e spallinate regolari. Insomma, viste le enormi potenzialità delle otto metri, sareste tentati di acquistarla anche tra gli usati che circolano nel web? Fossi in voi, ci farei un bel pensiero...