A Spinning con i Soft Shad
Alla scoperta delle mini esche che fanno “impazzire” i predatori!
I mini Soft Shad sono esche in gomma o silicone che riproducono fedelmente le livree di piccoli pesci foraggio, alimento prediletto tanto dai predatori “dichiarati” quanto da ciprinidi come i Cavedani che, pur non avendo lo spiccato istinto predatorio di Trote e Persici, non disdegnano attenzione in occasione del passaggio repentino di una di queste esche gommate.
Tra gli spinneristi più accaniti e conservatori aleggia qualche volta l’infondato pregiudizio basato sulla reale utilità dei soft shad nello spinning d’acqua dolce, l’effetto di queste esche viene infatti ritenuto meno incisivo rispetto alla super collaudata efficacia di un rotante o di un ondulante nell’insidiare una Trota in torrente ad esempio; in realtà il potere attrattivo degli shad è stato più che testato positivamente tanto in lago, nei confronti di Persici reali, Persici Trota e Lucioperca, tanto in torrente, con Trote Fario e, come già in precedenza si accennava, perfino Cavedani.
I mini shad presi in considerazione in questa breve analisi hanno dimensioni comprese tra i 5 e d i 10 cm e possono essere inglobati in due macro famiglie: quelli zavorrati (ovvero muniti di una testa piombata direttamente inserita nel corpo gommoso dell’esca e armati con uno o più ami) e quelli semplici, da innescare a piacimento del pescatore.
Come già chiarito al principio del nostro articolo i micro soft shad sono riproduzioni perfette di avannotti, dei quali imitano il tipico e frenetico scodinzolio grazie alla presenza di una coda a timone, che rende tale esca immediatamente appetibile non appena da inizio alla sua discesa in acqua (soprattutto nel caso dello shad zavorrato, la cui caduta in acqua comporta vibrazioni ancora più forti ed attiranti).
Che i soft shad rappresentino una fresca e ghiotta novità per i predatori è cosa ormai ben nota, il potere attrattivo che queste esche esercitano sul pesce è in molti casi maggiore rispetto ai classici rotanti, ormai troppo “conosciuti” dalle Trote e, per questo fondamentale motivo, molto spesso scansati, o, ancor peggio, ignorati dalle stesse (è capitato a me personalmente di catturare in un determinato posto al primo lancio grosse ed “anziane” Fario con un piccolo soft shad dopo che le stesse avevano dimostrato timidezza ed indifferenza nei confronti di rotanti ed ondulanti anche per periodi molto lunghi).
In conclusione possiamo tranquillamente identificare in tre fattori determinanti la spiccata validità dei mini soft Shad nell’azione di pesca a spinning nelle acque interne: in primis la naturalezza del loro movimento in acqua, in secondo luogo la loro effettiva somiglianza con l’avannotto, ovvero il pesce “alimento” per i predatori, ed in fine, ma non per minore importanza, la nostra reale capacità di imprimere movimento animato all’esca in questione, jerkando e manovrandone la direzione, proprio come farebbe in natura un avannotto appunto.