Trota lago con esche artificiali

La trota lago è partita anche da noi al sud Italia. Puglia, Campania, Molise e Basilicata hanno dato il via alla pesca più spericolata che c’è, fatta di passione, determinazione, velocità e riflessi pronti. Per migliorarci sempre più, anno dopo anno, studiamo le novità del mercato con la speranza che i pesci possano recepire positivamente esche alternative quali pastelle, camole finte e siliconici in generale. Durante una battuta di pesca alla trota presso il Lago Elena a Lavello abbiamo testato con successo queste esche, portando in nassa diverse trote, catturate solo ed esclusivamente con esche artificiali durante una vera e propria sessione sperimentale.


Montature per la pesca a trota lago

Prima di parlare della pratica apriamo il capitolo della teoria. La pesca con le esche artificiali richiede lo stesso approccio della tremarella con vetrino e piombino, attraverso una modifica al terminale. Dev’essere più corto. L’ideale è stare sotto il i 120cm per il vetrino, mentre scendiamo al metro per il piombino perchè queste esche sono più rigide, dato che per rotolare in modo armonioso devono opporre maggiore resistenza all’acqua. La rotazione è l’aspetto da curare maggiormente perché non vi devono essere differenze tra quella generata dalla camola naturale ed un siliconico o una pastella. La trota, incuriosita, seguirà questo… “coso”… che ha qualcosa di effettivamente diverso nel colore e nella conformazione. Tornando alla lenza, il vetrino va montato su canne ultra-light da 1 a 4 grammi o 2-5 grammi ad azione morbida. Il piombino, adatto a pesche con trote al massimo dell’aggressività, va impostato su telescopiche da 3-8 o 4-12 grammi che impegneranno il pescatore con lanci frequenti, recuperi salterellanti e ferrate improvvise.


Le esche

Un poker di esche al nostro servizio, per improvvisare imitazioni di insetti, camole colorate, vermoni fluorescenti e tutto il ben di Dio pronto a stimolare l'appetito delle trote. Partiamo con le esche nell'immagine a sinistra: Il bruco, la coda falcetto, l'elica sprint e le camole sintetiche in silicone. Poi, a destra, la pastella Berkley multicolor con i preziosissimi glitter. Queste le nostre magiche esche alternative alle camole del miele. Partiamo dalla prima, il bruco (da noi soprannominato Pupazzo di Gomma). Possiamo acquistarlo in comodi blister da 6 pezzi nei colori più disparati, preferendo il verde, giallo, rosso e bianco. Il falcetto e l'elica super sprint sono distribuiti dalla stessa azienda del bruco, sono ottimi sia singolarmente che in accoppiata bruco-elica oppure falcetto-elica. L'ottima rotazione dell'esca è assicurata dall'idrodinamica dei componenti siliconici utilizzati, molto dolci al tatto, simili a giuggiole. Poi c'è la magica camola in silicone, una vera e propria camola naturale replicata in materiale composito. Questa è decisamente rigida, resiste anche a due o tre abboccate ripetute e non perde neanche la sua rigidità iniziale. Poi effettuiamo uno sguardo alle pastelle Berkley, già viste sulle riviste nazionali, che meritano un focus anche in Pescanet. Ce ne sono di tutti i tipi, noi preferiamo quelle verdi e le multicolor, inscatolate in piccoli barattoli con chiusura ad avvitamento, per una durata infinita.


Gli ami

La sfida tra "il de Biase" e Leofishing può avere inizio. I nostri due pescatori, presidente e vice presidente di Pescanet. Entrambi punte di diamante per il settore trota lago, pronti per mettere a confronto idee, riflessioni, segreti e trucchi. Un punto fondamentale è l'amo. Ve ne sono di tanti tipi, buoni e cattivi, belli e brutti, nichelati, forgiati, storti. Le filosofie a confronto generano tanti miti poi sfatati in fase di pesca. Frughiamo tra gli del presidente e scopriamo un Gamakatsu LS 2120N per la pesca di ricerca e la tremarella standard, con un fermacamola sul gambo. Poi vi è un Gamakatsu LS 2010B per trote aggressive, di grossa taglia, con un trattamento che lo rende più rigido ma dal minore movimento in acqua. Poi un Camor 809R di colore rosso, per la pesca a penna o condizioni di trote ferme, dal recupero lentissimo e rotazione dell'esca praticamente minima. Vediamo cosa ci propone Leofishing. Il nostro campione va sul classico, seguendo i consigli di Fausto Buccella. Il primo amo è un Gamakatsu A1 Hard LS-608N , un amo nichelato e storto, indistruttibile, adatto sia alla pesca con un recupero veloce che lenta e costante. Poi è il turno del LS-608C, un amo colorato, ideale per l'innesco della pastella. Infine un LS-705N per trote smaliziate e poco aggressive.


Gli inneschi

Il bruco e la camola, come si evince in foto, seguono la stessa regola. Vanno innescati per la testa, con la coda penzolante, responsabile del movimento elicoidale. La pastella, invece, devo coprire l'amo, generando quasi il sosia di un vermone. Per ottenere questo risultato occorre lavorare con il pollice e l'indice, moderando la forma del salsicciotto, trasformandolo dapprima in una pallozza, poi in un verme dalle sembianze simili allo stivale.


Tecniche e strategie a confronto: Marco, tremarella sussurrata.

Il nostro President Evil parte all'attacco con molta calma e riflessione, doti che provengono dalla pesca al colpo. I motori sono spinti al minimo, carburano lentamente e non inquinano. Il lancio segue una fase di tremarella poco invasiva, con un movimento leggero e delicato a canna bassa. Si intervallano momenti di calma e scatti improvvisi e fulminei. Proprio in queste circostanze, quando si l'esca si ferma dopo il solletico impresso dalla tremarella, il pesce abbocca. La trota incomincia a combattere, dimenandosi per sfuggire alla cattura finale. Le più piccole, fino a 200 grammi, sono salpate al volo con canna destra e mano sinistra libera per la cattura del pesce. Le più grosse necessitano di un guadino che non rompa l'esile terminale dello 0,12 fluorocarbon Daiwa T.D. Brave.

Pro: Il metodo di Marco è più costante nelle catture durante i momenti morti, quando il pesce non è aggressivo e pascola girovagando nel laghetto.

Contro: Perde velocità durante le fasi più frenetiche della semina.


Tecniche e strategie a confronto: Leo, tremarella aggressiva.

Il Leofishing ha un carattere diverso dal presidente e lo mostra in pesca. Non ama la pesca di riflessione, si butta a capofitto nella tremarella ed è capace di imprimere solerti movimenti al braccio anche per tre ore consecutive. Il metodo consiste nel lanciare, effettuare una tremarella decisa, veloce, con mulinello a giro medio e canna quasi alta, a volte bassa. Le trote abboccano a primo colpo e, spesso, Leofishing è il primo a catturare dopo la semina. Anche Leo salpa le prede a mano in caso di pezzature non superiori ai 250 grammi, mentre chiede l'ausilio del guadino durante i combattimenti con le big. Slama con l'uso congiunto di indice e medio, spesso infatti lo slamatore è un optional, anche nei casi più complessi, da intervento "chirurgico".

Pro: Numerose abboccate nella fase della semina e pre-semina. Ritmo incalzante della catture durante le competizio.

Contro: Assenza di prede durante le fasi di pesce svogliato e totale insuccesso con trote a pelo d'acqua, quasi incuranti dalla tremarella.


Riflessioni sulla pesca con le esche alternative.

Pescare con le esche siliconiche non è sempre permesso, occorre chiedere al gestore se il regolamento lo consente. Detto ciò, riflettiamo un attimo sul perchè di un'esca artificiale. La camola di per se' ha un'efficacia formidabile, è l'esca principe per la trota lago. Ci sono giorni però che le nostre regine non vogliono proprio saperne del vermetto bianco che striscia roteando dinanzi alle loro fauci. Ne proviamo di tutti i colori, con terminali lunghissimi, piombini dell'ultima generazione, maracas, bombarde e bombardine. Pochi, invece, si dedicano alla cura dell'esca. Troppe volte ci è capitato di imprimere una spinta al destino di una domenica incominciata con poche trote. La prima semina va male, poi c'è la seconda e... come comportarsi? Cambiando esca. Le prime trote sono quelle decisive, lasciano intuire se il bruco, la camola o la pastella sono la soluzione al dilemma. Il nodo gordiano, però rimane. La trota abbocca, poi scompare, con il dispiacere dei pescatori accanto alla nostra posizione. Cosa fare? Attendere? Chiudere tutto ed andar via, imprecando come un dannato? Mantenere i nervi saldi si rivela l'asso nella manica. Con calma seguiamo le strategie dei nostri amici, Leo e Marco. Se il metodo del Leofishing non funziona, neppure con la tremarella più aggressiva e rumorosa, passiamo ai consigli di Marco con la "sussurrata". In un modo o nell'altro avremo risposte e le trote ci daranno un feedback. In caso di risposta negativa c'è solo da spezzare la canna fra le mani (si fa per dire... non prendeteci alla lettera!).


Il pomeriggio scorre tranquillo anche per Nicola Granieri, un componente del Pescanet Team e consigliere onorario dell' Associazione. Scende in campo con un'attrezzatura alla Soffritti, con le Verbanese Revival, piombino e terminale di 80 centimetri. All'amo il salsicciotto verde, la pastella Berkley. Mentre il President fa a guardie e ladro col Leofishing, il Granieri mostra doti di calma ed assoluta pacatezza. Via la prima, via la seconda, via la terza trota. Poi una quarta, con foto ricordo ed immancabile sigaretta fumante. Oggi Nicola ha deciso di testare solo ed esclusivamente le pastelle Berkley mettendo a punto un'esperienza sul campo, mista ai consigli dei garisti locali.


Conta solo il risultato!

27 trote, 9 per Marco, 9 per Leofishing, 9 per Nicola. Leo si esibisce in pose pazze, tirando al volo una trota alla Jimi Hendrix. Marco continua l'avventura tra trote e trotelle di buona dimensioni, sempre al volo, in attesa di una big che oggi non arriverà. Un vero e proprio mix di avventure ed esperienza che vogliamo condividere con tutti voi, dimostrando che alla trota garbano anche le novità del mercato. Sperimentare è l'arma che ci permetterà di cestinare più pesci del vicino. Dobbiamo crederci, le catture non mancheranno.

Marco de Biase

Marco de Biase

Direttore di Pescanet e di Pescare in Trentino. Classe 1983, vive da diversi anni nel Nord Italia occupandosi di marketing digitale. Dopo una lunga esperienza nelle acque pugliesi dell'Adriatico, frequenta da tempo gli spot del Trentino, Veneto e Lombardia. È un pescatore umile, sempre disposto a documentarsi e amante delle sfide. Comunica attraverso la scrittura, la fotografia e i social network seguiti da più di ventimila followers. È inoltre autore di due romanzi d'amore e pesca, oltre ad essere poliedrico collaboratore di riviste cartacee, aziende e blog di settore.

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