Pesca a trota lago con le esche siliconiche

Prima o poi, tutti coloro che pescano a trota lago, innescano (o innescheranno) un'esca siliconica. Ne sono certo, anzi posso scommettermi quello che volete. In commercio c'è veramente l'imbarazzo della scelta: jig multicolore, jig bianchi, spaghetti (chiamati anche frullini), vermicelli. Insomma, esche nate per lo spinning ultraleggero, e introdotte nella trota lago per il panorama amatoriale perchè, in gara, sono assolutamente vietate. Queste esche, talvolta micidiali e risolutive, rivestono un ruolo assolutamente importante nel bagaglio tecnico del pescatore per diletto. Non dovrebbero mai mancare nella cassetta del pescatore, come non dovrebbero mai mancare le pastelle (altra esca descritta in un altro articolo sul sito). Scopriamo assieme di cosa si tratta!

 

Esche siliconiche per tutti i gusti

La pesca con le esche di gomma (o siliconiche) nello spinning è un dato di fatto. Circa 10 o forse 15 anni fa, sono comparsi i primi jig e spaghetti, che hanno incontrato anche l'evoluzione di esche più innovative, sempre più simili a quelle naturali o ibridi: camole, caimani e vermi non solo naturali, ma al giorno d'oggi è possibile comprarli nella variante artificiale in molteplici colori, misure e fragranze. In foto, per esempio, mostro il "bruco", alcuni falcetti della Vincent e vari "frullini" sempre a marchio Vincent. Tornando alle esche, il mercato è andato avanti tecnologicamente, ma ha soppiantato le varianti originali, bensì negli ultimi tempi c'è una forte determinazione nell'usare le esche siliconiche. Probabilmente perchè le trote sono in una fase di evoluzione della specie, quindi non basta più lavorare di esche naturali, ma bisogna tentare con alternative che stimolino l'appetito dei pesci. Specie nella pesca di ricerca, quando bisogna individuarle dopo la semina, il loro contributo è imbattibile: non c'è trota che resista al movimento di queste esche.

 

Come innescare spaghetti, falcetti, jigs

Gli spaghetti sono dei vermicelli in morbido silicone di 3/5 centimetri, dai colori più disparati. Molti li chiamano falcetti, ma poco cambia nella pratica. Sono tra le prime esche apparse sul mercato negli anni '90, che però hanno subito migliorie durante l'evoluzione della trota lago, avvenuta tra il 2007 e il 2010. Se ben innescati, possono risultare facili da usare e molto catturanti specie d'inverno, con trote appena seminate o a pelo d'acqua, con atteggiamento curioso. Durano parecchio, sono pratici da conservare e non costano molto, se consideriamo il fatto che possono essere anche riutilizzati dopo la cattura. Ci sono poi i falcetti veri e propri, quelli che presentano una bombatura nella parte alta e una coda che, in fase di recupero, scondinzola a meraviglia, risvegliando l'istinto predatorio delle trote. Sono i miei preferiti e li uso spesso d'estate, quando le trote sono al massimo della loro aggressività.

L'innesco è importante!

Le esche siliconiche vanno acquistate in diverse misure per essere innescate su ami di dimensioni variabili. Se troppo lunghe, potranno anche essere tagliate con le forbici, sagomandole correttamente. Nel caso del falcetto, sono solito far passare l'amo e il terminale dalla testa, e mi fermo mezzo centimetro prima dell'unione tra corpo dell'esca e coda. Provate anche voi! Nel caso dello spaghetto (o bruco), l'innesco è molto semplice: bisogna far passare l'amo all'interno della parte più spessa, muovendolo proprio a ridosso della coda (bastano 5 mm di scarto), che dovrà essere libera di muoversi e vibrare in fase di trazione. Se doveste impiegare imitazioni di camole o caimani, vermi di gomma e altre imitazioni, innescatele come se fossero esche vere: atttraversatele da parte a parte e posizionatele seguendo la curvatura dell'amo, fino ad arrivare alla paletta. 

 

Amo senza paletta e con gambo lungo

Un grande campione della trota lago mi ha insegnato due trucchi. Il primo è quello dell'amo con la legatura valesiana, senza paletta. Ciò determina un più facile cambio dell'esca e, soprattutto, una minore usura della stessa durante la penetrazione con l'amo. Il secondo, invece, riguarda la forma degli ami. In negozio ci sono ami a gambo lungo e gambo corto, storto, nichelato, ecc. È importante acquistare ami con gambo molto lungo, con curvatura abbastanza pronunciata, che consentono di effettuare inneschi a regola d'arte e pungere il pesce che, in qualche modo, potrebbe accorgersi che l'esca è finta, anzichè naturale. Per ovviare a questo inconveniente, potreste acquistare esche siliconiche (camole finte della Berkley o similari) aromatizzate al pesce. Rilasciano una scia apetizzante che mantiene alta l'attenzione delle iridee e non sanno farne a meno.

Marco de Biase

Marco de Biase

Direttore di Pescanet e di Pescare in Trentino. Classe 1983, vive da diversi anni nel Nord Italia occupandosi di marketing digitale. Dopo una lunga esperienza nelle acque pugliesi dell'Adriatico, frequenta da tempo gli spot del Trentino, Veneto e Lombardia. È un pescatore umile, sempre disposto a documentarsi e amante delle sfide. Comunica attraverso la scrittura, la fotografia e i social network seguiti da più di ventimila followers. È inoltre autore di due romanzi d'amore e pesca, oltre ad essere poliedrico collaboratore di riviste cartacee, aziende e blog di settore.

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