Pesca a trota lago con la pastella
La pastella o la pastina da trota è un’esca entrata nel bagaglio di tanti pescatori che si dilettano in laghetto. Merita sicuramente un approfondimento, perchè spesso è impiegata in vari contesti ma i risultati possono variare a seconda degli inneschi, dei colori, delle specifiche dell’esca stessa. E’ molto conosciuta tra dilettanti e agonisti, è impiegata pressochè ovunque, ma è vietata in gara, alla pari delle esche in gomma. Quasi tutti i pescatori di trota lago l’hanno provata, hanno acquistato uno o più barattoli e hanno sperimentato anche le diverse colorazione. E’ un’alternativa alla classica camola, al lombrico, al caimano, e stimola la curiosità di pescatori (e anche delle trote) perchè molto spesso, quando le trote sono apatiche e non vogliono saperne di mangiare le esche naturali, la pastella mostra il massimo della sua efficacia, specie verso trote di buone dimensioni immesse per le classiche pescate del fine settimana in laghetto.
Cos’è la pastella da trota?
Chiamasi pastella (o pastina) da trota un impasto naturale, aromatizzato con farina e olio di pesce, colorato con delle sostanze naturali che lo rendono assolutamente innocuo per il pesce e per l’alimentazione umana. E’ un’esca che dura molto, purchè conservata correttamente e mantenuta nel barattolo in vetro o pvc dotato di coperchio ermetico. Inoltre è reperibile in tanti, tantissimi colori e fantasie. Le si trovano di colore verde, giallo, fucsia, bianco, e con vari mix di colori. Ciò consente di alternare i colori durante la stessa battuta di pesca, finchè non si trova la tonalità corretta per l’appetito delle trote. Inoltre, la pastella da trota è molto duttile, è modellabile attraverso con i polpastrelli e mantiene un’ottima resistenza in fase di lancio e recupero. I punti di forza sono tanti. I punti di debolezza? Mah, difficile a dirlo. Diciamo che non è un’esca valida ovunque, perchè in alcuni laghetti non è consentita. Inoltre un barattolo costa quanto 2 scatole di camole, ma consente oggettivamente meno inneschi delle 80 camole contenute in una confezione.
Come innescare la pastella da trota
Ci sono due tipologie di inneschi: per la pesca da fermo e per la pesca a recupero. Nel primo caso basterà realizzare palline di pastella impiegando pollice e indice, quindi tagliarle fino al centro con il filo del terminale e farle scorrere successivamente fino all’amo, arrivando a coprirlo con la stessa pastella (la punta dell’amo deve essere sempre fuori, leggermente scoperta). Si possono innescare anche una o più palline, ripetendo l’operazione e andando a fermare le palline sul terminale stesso. Per la pesca in recupero, secondo caso, l’innesco deve essere differente, perchè dovrà determinare la rotazione dell’esca. La solita “L”, che io stesso ho adottato per anni, è un’innesco base, che funziona per qualche lancio, ma si stacca facilmente. Due forme resistenti, che garantiscono un’ottima rotazione sono il rombo e il triangolo rettangolo.
Inneschi avanzati per la pastella da trota
Per realizzare il rombo, penetreremo una pallina di pasta con l’amo, e poi schiacceremo col pollice e con l’indice la stessa, in direzione opposta. Nascerà un rombo tridimensionale che otterrà un movimento perfetto in acqua. Per creare il triangolo, invece, bisognerà seguire la forma dell’amo e costruire un triangolo grande più della superficie dell’amo stesso. Penetreremo il triangolo con l’amo e lavoreremo la pastella con le dita, ottenendo un innesco molto adescante.
Le pastelle verdi, le più usate!
Quando bisogna fare selezione e catturare trote di buona taglia, sono solito innescare la pastella e pescare da fermo. Il colore che impiegano tutti, vuoi per sentito dire, vuoi per una spiegazione scientifica, è il verde. La vera ragione sta nel fatto che l’apparato visivo dei pesci consente l’individuazione di due colori in particolare: il verde e il viola. Il verde, però, sembra ottenere risultati lusinghieri, quindi fidatevi della mia esperienza ed impiegatela anche voi. Non ve ne pentirete!