Spinning alla spigola da terra

Per tutti i pescatori è la regina, il pesce che tutti vogliono catturare almeno una volta della vita. Anche se spesso sembra irraggiungibile. Ha la fama di essere un predatore diffidente, scaltro e molto lunatico. Non è un gran lottatore ma sicuramente ci metterà in grossa difficoltà sul piano psicologico. Questa è la vera sfida: non mollare mai, perché i cappotti saranno frequenti ma ci ripagheranno di grandi soddisfazioni. La spigola, o branzino, come noi chiamiamo comunemente nella zona dell’alto Adriatico, comunemente è visto come un pesce prettamente costiero, invece lo possiamo trovare in ambienti molto diversi tra loro. Oltre al mare occupa anche i fiumi, le lagune, i porti e i canali. In questi ambienti così diversificati, sarà necessario cercare di studiare il più possibile tutte le sfumature che possono fare la differenza.

Fattori importanti per la pesca alla spigola

Le cose da sapere sono molte e solo nel tempo avremo dei buoni risultati in un determinato spot. Prima di organizzare una uscita, è fondamentale consultare le tavole di marea, dove possiamo vedere gli orari e le escursioni previste. Le consulto online, dove posso trovarle aggiornate con la situazione meteo del momento. Sono da preferire i giorni vicino al chiaro o scuro di luna; in questi momenti troviamo grandi escursioni di marea. La corrente è importante, ed attiva i predatori che spesso, in altri momenti, troviamo apatici. Riguardo la luna non scorgo sostanziali differenze, ma ammetto che con la luna scura ho avuto qualche cattura in più. Magari dovuta all’oscurità che può mettere in difficoltà il pesce foraggio, ma non per la spigola che ha una vista eccezionale. Il meteo è altresì importante, perché oltre ad influire sulle maree, determina i cambi di pressione atmosferici. Una situazione di alta pressione e meteo sereno, offre una attività normali da parte dei pesci predatori in genere. Invece può aumentare con l’abbassamento della pressione. L’ avvicinarsi di un temporale, dopo una giornata serena, o un clima molto umido dovuto da pioggia o nebbia possono creare i presupposti giusti per una bella battuta di pesca. Personalmente cerco di evitare le giornate molto ventose, poiché non hanno mai regalato grosse soddisfazioni. Solo il vento di scirocco, caldo e proveniente da sud, crea un moto ondoso interessante per provare gli spot che si affacciano sul mare. Molti spesso snobbano le situazioni di acqua torbida, magari dopo abbondanti piogge. Invece in questi momenti, la spigola deve rinunciare a una sua arma importante, la vista. Sarà meno sospettosa di fronte alle nostre esche artificiali, e potrebbero arrivare grosse sorprese.

Periodi migliori per pescare le spigole

In Alto Adriatico, fortunatamente, la spigola si riesce a pescare tutto l’anno. Cosa molto difficile in gran parte d’Italia, dove si riesce a pescare solo in alcuni momenti. La pesco da aprile fino fine ottobre, così da non disturbarla in inverno, nel periodo della riproduzione. In primavera cerco di sfruttare gli spot vicino al mare, dove la spigola cercherà nutrimento dopo la frega. In questa stagione è possibile trovare pesci grossi ed affamati, molti di questi individui successivamente si spingeranno all’interno dei fiumi anche per molti chilometri. Quì possono trovare zone più tranquille, con acqua fresca e pesce foraggio abbondante. In estate si può pescare ovunque. Osserveremo molti pesci di taglia piccola e media, e in qualche raro caso pesci più grandi. I pesci più grossi, spesso apatici per il clima caldo, si possono incontrare nei fiumi o all’interno delle lagune. L’ autunno è molto simile alla primavera, ma le spigole si muoveranno all’inverso. Quindi man mano che le temperature si abbasseranno inizieremo ad avvicinarci al mare. Riguardo il momento della giornata, preferisco sicuramente la notte. Soprattutto nelle zone di turismo balneare, dove durante il giorno c’è molta confusione. Le spigole, in particolar modo quelle grosse, sono pesci timidi e schivi; pescare in uno spot dove regna la calma ci porterà sicuramente dei benefici.

Attrezzatura per la pesca a spinning

Una classica canna da spinning lunga 2,10 metri , in grado di lanciare esche tra i 10-30 grammi, andrà benissimo. Preferisco canne ad azione fast, reattive alla minima tocca e in grado di difendersi dalle testate delle spigole più grosse. Un mulinello taglia 4000 imbobinato con trecciato da 20lb sarà più che sufficente. Come finale uso uno spezzone, di circa un metro, di fluorocarbon diametro 0.35. La spigola è munita sulla guancia di due placche taglienti che a volte possono creare abrasioni o rotture del terminale. Bisogna munirsi di un guadino molto capiente e robusto, perché non sapremo mai quale taglia di pesce andremo ad affrontare (le spigole possono superare abbondantemente i 10kg). Lo preferisco gommato, così da non avere problemi con le ancorette, e riuscire a maneggiare meglio il pesce, che poi andrò a rilasciare.

Esche artificiali

Prima di capire quali esche fanno al caso nostro, bisogna cercare di individuare quali pesci popolano uno determinato spot. La spigola ha una dieta molto varia, può mangiare vermi, molluschi, pesci sia vivi che morti, e crostacei. In base alla stagione cambia dieta e preferisce alcune esche rispetto ad altre. Ma anche nell’arco della giornata può cambiare le sue preferenze. Principalmente uso softbait (esche morbide): shad da 7-9cm saranno perfetti per imitare cefaletti e piccoli pesci foraggio; o creature, che possono imitare vermi o granchi. Abbino il tutto a teste piombate da 5-10gr, che sceltgo in base alla corrente e alla profondità dello spot. I colori migliori sono quelli più naturali: marrone, nero, bianco, nero/bianco. Raramente uso colori sgargianti, ma il giallo fluo è una alternativa interessante. Come hardbait (esche rigide) uso principalmente minnow galleggianti/affondanti e crank: molto dipende dallo spot. Se trovo pesci attivi, pesco con minnow a mezz’acqua o vicino la superfice; invece se trovo una situazione di calma, cerco di far lavorare i crank nei pressi del fondale. Preferisco sempre artificiali di taglia contenuta (8-10cm). I pesci grossi, spesso, sono soliti mangiare molti pesci piccoli, piuttosto di sprecare energie inseguendo un pesce grosso. Anche qui è il caso di impiegare colori naturali, che possono imitare il pesce foraggio presente: bianco o argento che ricordano il cefalo, o colori più scuri come il marrone o nero che ricordano i ghiozzi. Talvolta monto anche i long jerk o minnow più grandi, per cercare di presentare una grossa preda in difficoltà, facile da cacciare.

Conclusioni

Ricercare la spigola richiede molta costanza, e uno studio continuo, per cercare di apprendere il più possibile, dopo ogni battuta di pesca. Spesso sembra un fantasma, a volte invece si può trovare in frenesia a cacciare con ferocia. E’ questo il bello del ricercare la spigola, può metterti sotto pressione psicologicamente, soprattutto all’inizio, quando si perde il conto dei cappotti. Ma anche dopo anni di esperienza e pensi di averci capito qualcosa, riesce sempre a smontare tutte le tue certezze. Un pesce che merita rispetto, e spesso è oggetto di vere e proprie mattanze, soprattutto nel periodo riproduttivo. Io non sono per il catch & release integrale, ma i pesci di molti chili pronti per riprodursi, meriterebbero decisamente il rilascio, così da garantire un futuro a questo pesce affascinante. Un fascino che solo la regina del mare può avere.

Valentina Segatto

Valentina Segatto

Classe 1996, vive a Pordenone. Pratica lo spinning sia in acqua dolce che salata dedicandosi a trote ed altri pesci che popolano i torrenti friulani, mese dopo mese.. In autunno e primavera predilige invece i black bass in laghi e canali, mentre d'inverno pratica la pesca al luccio. In estate è tempo di spigole, in diversi ambienti dell'Alto Adriatico. È nel Pro Staff di Pure Fishing Europe dal 2017.

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