Il porto di Bisceglie e i moli sul Lungomare
La città di Bisceglie offre molte possibilità al pescasportivo neofita ed esperto. E' ricca di spot dove poter praticare l'attività alieutica senza dover rinunciare a comodità e abbondanza di pesce. E' proprio questo il jolly nella manica della ridente località che sorge nel nord-barese, affacciata sull'Adriatico, Bandiera Blu per svariate volte nel corso degli ultimi decenni. Nel tempo è riuscita a costruire un'attrattività turistica che ben si sposa con le necessità dei pescatori. Quando siamo in vacanza abbiamo il bisogno di riporre le canne nell'armadio durante le pause, passeggiare nel centro storico con la famiglia e godere di un bel panorama. Il mio scatto artistico rende giustizia al mellifluo arcobaleno di colori che si rispecchia nelle sempreverdi acque dell'insenatura portuale biscegliese. Nell'itinerario odierno affronteremo due singoli punti: il porticciolo e i nuovi "moletti" sul Lungomare, nei pressi della zona Salsello, in direzione Trani. L'esperienza porta ad affrontare questi spot in chiave diversa da quella che ci aspetta ad un primo approccio, nel senso che non sono punti di confluenza di pesce di media-grossa taglia, ma una simpatica palestra al pescetto da macinare in quantità, che ti regala soddisfazioni anche in poche fugaci ore di pesca in riva al mare.
I moli sul Lungomare
Il 2010 ha portato un'interessante novità per noi pescatori amanti del pesce di scoglio: l'amministrazione comunale ha dato il via alla costruzione di alcuni piccoli moli (o meglio scogliere artificiali) che mitigano l'erosione costiera e riparano il Lungomare durante le forti mareggiate invernali. Li abbiamo frequentati nei mesi di agosto e settembre, per la realizzazione di un articolo, incontrando minutaglia come saraghi, lecce, bavose, tordi e occhiate di taglia piccola, pari ad un palmo di mano. Vorremmo quindi proporli come spot alternativo alla tanto blasonata area portuale. La profondità media è di 2,5/3 metri, quindi una semplice bolognese di 5 metri può fare al caso nostro, montata secondo lo schema indicato in figura, davvero facile da realizzare. Si tratta, comunque, di spot in continua evoluzione, perchè di recente costruzione. Il pesce, infatti, creerà col tempo le proprie tane, arrivando a popolare maggiormente questo tratto di costa che ha subito una fortunata sistemazione. Per la pasturazione va benissimo un mix da superficie, composto da formaggio, farina di pesce ed integratore (in foto abbiamo aggiunto le Integro-Bait della Tubertini). Il muscuglio contempla gli ingredienti fondamentali per realizzare una buona pastura valida per tutte le occasioni, dalla meccanica incredibile, capace di sprigionare un "puzzo" impossibile ma altrettanto irritante, che porta il pesce ad avvicinarsi in velocità alla nuvola di brumeggio senza saziarsi completamente. In commercio vi è una vasta scelta di sfarinati, sceglieremo tra quelli specifici per la superficie come una "boga-occhiate" o "superficie mare".
Lenza per la pesca dalla scogliera
La montatura è molto standardizzata, funzionale e di facile impiego: galleggiante da 2,5 grammi a carota (ideale per acque ferme) oppure di forma ovale (per acque mosse), torpille a taratura del 70%, coroncina di pallini distribuita su 20cm. Girella e terminale singolo di 50 cm dello 0,12 fluorocarbon, amo del 12 a gambo corto per una pesca più lenta, ma dedicata a pesce di taglia maggiore. Per le boghe o la minutaglia più esasperata, consiglio doppio terminale dello 0,14/0,16 tra i 20 ed i 40cm, come sostenuto in figura. Infine, uno sguardo alle esche. Il bigattino a ciuffo, il verme coreano, gli scampi. L'insenatura portuale è di rara bellezza e colpisce l'occhio del visitatore per i colori delle tante imbarcazioni lungo gli approdi artificiali. E possibile pescare lungo il rettilineo sul molo piccolo, mentre il molo della LNI (quello lungo) è in fase di ristrutturazione e l'accesso è interdetto. Lasceremo l'auto prima del cancello d'ingresso e ci sistemeremo comodamente su un panchetto. Pescheremo prima dell'inbocco del porto su un fondale melmoso di circa 4 metri. Le tecniche più indicate sono la pesca alla spigola, cefalo con canna fissa e bolognese, il ledgering e l'inglese con la canna in tre pezzi.
Il divertimento maggiore è procurato dai tanti bei cefali di media taglia presenti d'inverno. Le acque sono abbastanza temperate e mantengono un colore cristallino che rende un po' difficile la pesca, imponendo l'impiego di terminali capillari e ami di piccola dimensione. Per la realizzazione del servizio ci siamo affidati all'esperienza di Nicola e Pietro, due componenti del Pescanet Team, che hanno pescato bei pezzi con lunghe bolognesi dall'azione morbida. Poichè il porticciolo è battuto spesso da freddi vendi da nord, consigliamo di frequentarlo d'inverno durante le ore più calde della giornata. La regola non vale nelle mezze stagioni, mentre rammentiamo l'impossibilità di pescarvi d'estate per l'insana consuetidine dei locali di farsi il bagno anche nella putrida acqua portuale!
Imposteremo la lenza ultra-leggera su uno 0,14 in bobina. Poi passiamo un galleggiante da 1,5 grammi a carota, torpille secca da 1,5 gr, aggancio rapido Stonfo, doppio terminale dello 0,10 di 40 e 50 cm con ami n° 18 Gamakatsu 6315. Prepareremo una buona pastura da cefalo con l'addizione di pane grattugiato, aglio e formaggio pecorino romano in quantità. I composti dal colore bianco hanno un sapore piuttosto forte che attrae il branco di cefali, pronto a banchettare lietamente al porto di Bisceglie. Strizziamo del pane genovese o pan carrè e appoggiamolo sull'amo come se fosse un batuffolo. I cefali non tarderanno ad arrivare e potremo realizzare un ottimo carniere anche in pieno inverno!