Il mio Pescare Show 2025
Sono passate meno di 24 ore dalla conclusione del
Pescane Show 2025 di Rimini e sento ancora un vortice di emozioni dentro di me

Quest'anno ho deciso di visitare la fiera non come articolista o collaboratore con Italian Fishing Group, bensì come un "normale pescatore": pagando il biglietto e visitando con lo spirito di chi vuole essere aggiornato sulle ultime novità di mercato.
Detto ciò, è stata un'occasione importante per entrare in contatto con le proposte del 2025 presentate dalle più importanti aziende produttrici di articoli da pesca in Italia: canne, mulinelli, panchetti, accessori... c'era proprio di tutto! Ma le aziende partecipanti erano soltanto una minima parte dell'intero panorama alieutico nazionale.
Effettivamente mi sono reso conto che le cose sono particolarmente cambiate rispetto a 15 anni fa, quando ci si ritrovava tutti a Bologna al Fishing Show. All'epoca, quando i social erano agli albori e gli smartphone non esistevano, decine e decine di produttori attendevano la fiera e mostravano le ultime news di prodotto, orgogliosi di un miglioramento tecnologico che sembrava senza fine. Oggi le fiere non sembrano avere lo stesso appeal. È cambiato anche lo spirito dei pescatori. Anni fa c'era più voglia di ritrovarsi, oserei dire... più aggregazione. I pescatori erano ancora capaci di fare rete, mentre negli ultimi tempi ho notato solo una divisione tra di noi. Prima ci si ritrovava sui forum e ci si dava appuntamento a Bologna, "la Mecca" della pesca. Ieri, invece, eravamo tutti online con Stories, Reels e posts, ma divisi geograficamente in tre eventi sparsi per il Nord Italia.
Per chi non lo sapesse, in questo fine settimana si sono svolte anche altre due manifestazioni: una a Verona e l'altra a Parma. Queste potevano essere realizzate in un'unica location, accogliendo discipline diverse e generando numeri da capogiro (secondo me parliamo anche di 70/80.000 visitatori). Purtroppo ho percepito un po' di disappunto tra gli operatori di settore e mi è sembrato di vedere una divisione totale, senza una vera e propria guida dall'alto che coordinasse un unico evento della pesca sportiva.
Non sono mancati gli intoppi, come ad esempio una totale disorganizzazione per la registrazione obbligatoria all'evento a causa della privacy. Gente disorientata faceva la prima coda per effettuare il check-in su cellulare o su pc forniti dall'ente fiera, seguita poi dall'ennesima coda per pagare. Pochi sportelli e operatori visibilmente in difficoltà. Ben 28 minuti del mio tempo, spesi pressato tra la gente, sono stati letteralmente buttati al vento.
Trascurando quest'ultimo aspetto negativo, ho apprezzato il livello qualitativo della location, sicuramente superiore alla precedente. Penso che Rimini meriti una certa attenzione e ben venga un'edizione 2026 a cui credo di partecipare. Ottimo anche l'afflusso del pubblico, con tanta gente e negozi presi letteralmente d'assalto da clienti e curiosi. Fantastica la partecipazione femminile, che mi è sembrata più corposa rispetto alle edizioni precedenti. Mamme, fidanzate e pescatrici tra gli stand sono una piacevole sorpresa che dimostra quanto la nostra passione può essere inclusiva del gentil sesso. Concludo dandovi appuntamento ai prossimi giorni. Ne approfitterò per mostrarvi le anteprime 2025 di Trabucco, Maver, Tubertini e Scorziello Sasa. Pubblicherò sicuramente quattro gallerie fotografiche seguite da news sul sito, che spero possano essere d'aiuto per tutti coloro che vogliono rinnovare l'attrezzatura scoprendo in anteprima i prodotti della stagione che sta per cominciare.