Carpfishing: sono i dettagli a fare la differenza
Il carpfishing è uno sport che rappresenta una grande sfida per tutti coloro che vi si cimentano, essendo la carpa un pesce dall’anatomia complessa, fattore che la rendono una cattura difficile soprattutto per chi è alle prime armi. Per praticare il carpfishing è importante conoscere l’habitat e le caratteristiche di questo pesce così da poterle sfruttare abilmente a proprio favore grazie anche alle strategie comprovate da altri appassionati della pesca alla carpa. Infatti, come sondato per ogni altro tipo di pesca, anche nel carpfishing conoscere condizioni meteorologiche favorevoli, abitudini specifiche e attrezzatura consona, sono fattori che aumentano la probabilità di cattura e rendono meno stressante l’attività dei pescatori, ma sarà l’esperienza acquisita e l’istinto a fare la differenza dal momento che ogni spot ha particolarità morfologiche diverse, così come leggermente diverso può essere il comportamento delle carpe.
Conoscere la carpa aumenta le possibilità di cattura
Le carpe, come comunemente noto, hanno un olfatto e un gusto molto sviluppati che lavorano all’unisono per individuare e selezionare fonti di cibo. Le carpe possiedono delle narici di piccole dimensioni poste all’apice della testa che comunicano con il canale orale e che permettono di stabilire l’intensità e la provenienza dei segnali olfattivi (emanati dal cibo e dalla presenza di altri pesci), grazie al movimento natatorio e a quello delle branchie che favoriscono un continuo ricambio del flusso d’acqua ricca di nutrienti all’interno delle narici. Grazie alla presenza di papille gustative disseminate su tutta la lunghezza del corpo, tra barbigli e spine pettorali e pelviche, oltre che nella cavità orale e sulla lingua, riescono a valutare la qualità del cibo, prediligendo le esche che emulano le fonti di cibo di cui si nutrono nel proprio habitat.
Tuttavia, concentrarsi unicamente sull’esaltazione del sapore e della profumazione dell’esca significherebbe trascurare un aspetto fondamentale per la sua attrattività, ossia il colore. È stato infatti dimostrato scientificamente che questi pesci riescono a distinguere il blu, il verde, il rosso e l’ultravioletto, oltre a possedere un acuto senso dei contrasti e quindi delle sagome degli oggetti con cui entrano in contatto. È stato inoltre scoperto che le carpe percepiscono il vicino infrarosso, ossia una sorgente luminosa ad alta potenza che si può rilevare nella luce lunare e stellare, con potenza particolare nelle notti di luna piena. Questa scoperte giocano un ruolo fondamentale nel carpfishing perché sottolineano l’importanza di usare esche dei colori sopra menzionati per una individuazione più facile del cibo da parte del pesce, ma anche di usare un abbigliamento mimetico o con colori non sgargianti, per non attirare l’attenzione del pesce che potrebbe essere prossimo al pescatore.
Per la rilevazione della presenza del pescatore entra in gioco un altro senso della carpa, quello di captare le vibrazioni, capacità che potrebbe essere paragonata al nostro senso dell’udito. Le componenti in grado di percepire le vibrazioni sono le piccole ossa della testa, la vescica natatoria e la linea laterale, composta da una serie di recettori situati sul fianco della carpa che aiuta questo pesce a distinguere gli elementi dell’ambiente esterno anche in assenza di luce. È dunque importante far caso alla quantità di vibrazioni che si producono durante la sessione di carpfishing e cercare di produrne il meno possibile, limitando movimenti bruschi, e spostamenti che saranno trasmesso all’acqua anche dalla terra ferma, così come risultano essere dannosi l’immissione di oggetti ingombranti in acqua o l’utilizzo di attrezzi instabili, come piombi e fili non adatti alla profondità.
Le esche e la pasturazione nel Carpfishing
Dopo aver approfondito le caratteristiche fisiche delle carpe e l’impatto che queste hanno sulla percezione delle fonti di cibo e del pericolo, è opportuno approfondire l’alimentazione di questi pesci e le tecniche di pasturazione che garantiscano una buona affluenza di pesci nel momento della pesca. Le carpe cambiano la propria alimentazione a seconda delle stagioni variandone la frequenza e le materie prime: durante la primavera esse si cibano prevalentemente di cozze e gamberi d’acqua dolce facendo grande scorta di proteine durante questo periodo di abbondanza; durante l’estate si nutrono di girini, lumache, insetti e di piccoli pesci appena usciti dalla fase larvale, ma anche di vegetali e semi; durante l’autunno si dedicano alla ricerca di cibo su ampie aree per preparare le scorte nutritive per l’inverno in cui la frequenza di ricerca di cibo diminuirà drasticamente; infine d’inverno sono solite mangiare larve e invertebrati. La ricerca del cibo delle carpe avviene principalmente intorno alla presenza di ostacoli come cumuli di legna e alghe, rocce, tronchi sommersi perché è lì che si depositano facilmente le componenti del suo sostentamento. Prima di mettersi a pescare bisogno dunque cercare di individuare uno spot che presenta questi ostacoli che sono indicatori probabili della presenza delle carpe. Il secondo step invece sarà la pasturazione, che può avvenire con tecniche e secondo periodi diversi con differenti materie prime, a seconda della risposta in termini di preferenza delle carpe del luogo. Le carpe, infatti, potrebbero preferire gusti diversi e ci si dovrà saper destreggiare tra i vari tipi di boilies, pellet, pasture naturali come il mais e quelle casalinghe arricchite da oli essenziali.
Bait Boat o Barchino per Carpfishing: il miglior alleato per ogni sessione di pesca alla carpa
Una delle tecniche di pasturazione più notevoli in termini di efficacia ma anche di perfezionamento tecnologico è rappresentato dal barchino per carpfishing che grazie a funzioni come il GPS può salvare e trasporta negli spot prescelti la pastura necessaria ad attirare il pesce. L’utilizzo del barchino per carpfishing agevola non poco i pescatori in quanto può pasturare in zone più marginali rispetto agli ostacoli, diminuendo la possibilità di incagliarsi arrecando danni alla propria attrezzatura e soprattutto al pesce che rischia di rimanere intrappolato insieme al filo. Il barchino per carpfishing è spesso dotato di ecoscandaglio, importante soprattutto durante l’autunno quando questi pesci esplorano aree vaste e quindi può risultare difficile individuare il punto ideale per svolgere una sessione di pesca.
La pasturazione presenta differenti modalità: la preventiva di condizionamento che avviene prima della pesca, dura un minimo di 14 giorni e crea un grande bacino di affluenza di carpe che torneranno nel luogo di pasturazione condizionate dalla elevate quantità di nutrimento facilmente trasportabili con il barchino per carpfishing; la preventiva che avviene da 1 a 3 giorni prima e testa principalmente il gusto preferito dalle carpe tramite il posizionamento agevole della pastura intorno agli ostacoli grazie al barchino che si può insinuare nei posti difficili da raggiungere; infine la pasturazione che avviene durante più giorni consecutivi di pesca attiva e si serve di quantità e di dimensioni variabili per attirare diverse taglie e ha lo scopo di far avvicinare la carpa alla propria zona di pesca. Tenersi aggiornati e accogliere con mente aperta le innovazioni come il barchino per carpfishing, significa coltivare l’arte della pesca con consapevolezza e entusiasmo, qualità che dovrebbero accomunare tutti gli appasionati di pesca sportiva.