Pesca allo storione col method feeder
Quando penso alla pesca in mare ho in mente solo il cefalo. È la preda più ambita per la sua sportività, non certo per la qualità delle carni. Se invece vago con la fantasia alle acque dolci, confesso che la preda più ambita non è la trota, nè la carpa bensì lo storione. Si, proprio quel "pesciaccio" dall'aspetto talvolta rude, brutale, terribile, capace di sviluppare una forza bruta che mette a dura prova i terminali più resistenti, le canne più potenti, le riserve d'energia di braccio e schiena. Col passare del tempo ho sperimentato diversi metodi di pesca: ce n'è uno, però, che ha sempre funzionato, sia in estate che in inverno, con temperature prossime allo zero. Quale? Lo scoprirete solo leggendo l'articolo!
Il re di cave e laghetti: lo storione!
Partiamo dal principio. Il re di cave e laghetti di pesca è proprio lo storione. Non il pesce gatto, nè le carpe bensì lui: pesce autoctono, tra i più longevi e antichi, lo storione è originario del Nord Italia, poi è stato "esportato" anche altrove grazie ai ripopolamenti per la pesca sportiva. Lo si trova solitamente nei laghetti a pagamento perchè è un investimento a rendere. Fa divertire, non inquina anzi non prolifera come i carassi ma, soprattutto, diverte i pescatori grazie alle sue capacità di abile combattente e nuotatore. Lo si pesca sempre, dalla primavera all'inverno inoltrato. Ovviamente risente delle temperature e delle condizioni dell'acqua ma, se ben stimolato, abbocca ad esche dal profumo accentuato e dal sapore piuttosto forte.
Come pescare lo storione col method feeder
Il sistema che ho messo a punto col tempo è riassumibile con method feeder. Attenzione, però, non si tratta dei method feeder a saponetta, bensì di un method feeder della Fox a forma di rombo. È una variante specimen, destinata a pesci di grossa taglia, che va impiegata con canne specifiche, dall'azione potente (3,60 metri con potenze da 90 gr in su), abbinate a mulinelli dalla taglia generosa (un 5000 ad esempio). Oltre al method feeder, occorre dotarsi di stopper e di un connettore tra lenza madre e terminale (come gli Stonfo in foto). Discorso a parte invece per la pasturazione: solitamente impiego pasture all'Halibut o alla Betaina, mentre come esca utilizzo pellet all'halibut o alla salsiccia piccante, con una goccia di Lava F1 della Sonubaits.
Lo schema della montatura è abbastanza semplice. Passate lo stopper attraverso il filo madre. Successivamente infilate il pasturatore e fermatelo con il line clip della Stonfo, realizzando un nodo sulla prima giunzione. Agganciate il terminale di circa 10 centimetri sulla seconda giunzione del line clip. Per caricare il pasturatore romboidale Fox occorrerà stringere dello sfarinato sui tre bordi, poi appoggiare l'amo con l'esca (2 pellet da 8 mm come in foto) e poi chiudere il tutto con un'altra dose di pastura, che sarà depositata dalle dita e nasconderà il boccone.
Estate o inverno, non importa. Il method funziona sempre!
Ho effettuato diversi test durante le ultime stagioni di pesca. Ho tentato la fortuna sia d'estate, sia d'inverno: laghetti del padovano, del Trentino e del veronese, popolati da carpe, trote e storioni. Il metodo di pesca che ho descritto si è rivelato soddisfacente in ogni condizione di pesca, dalle più estreme in estate (con quasi 40 gradi) alle più nefaste in inverno (-1°C e acqua fumante). A patto che li storioni siano attivi, catturarli è sempre possibile impiegando le pasture succitate (halibut d'inverno e betaina d'estate) ed esche dal sapore forte, come pellet o boiles al krill. I tempi tra una cattura e l'altra saranno più dilatati d'inverno ma, credetemi, l'attesa sarà ben ripagata perchè ritrovarsi con uno storione tra le braccia, per una foto ricordo, non avrà alcun prezzo!