Spigole all'inglese col gamberetto

Torniamo a parlare di pesca alla spigola per la felicità degli amanti della regina. Ormai sul forum di Pescanet si susseguono impellenti topic dedicati a sua maestà, che arrivano persino alla cosiddetta “ossessione”, quasi che non esistano altri pesci in mare. La spigola crea dipendenza, la si vuol pescare a tutti i costi per vari motivi: qualità delle carni, lunaticità tipica di un predatore, pregio di una cattura della quale vantarsi. Dimentichiamo poi coloro che rivendono il pesce; è una categoria per la quale non è ammessa molta tolleranza perchè si compie una pratica anti-sportiva, che va contro le etiche di quella che è la pesca per diletto, poichè guadagnare 50€ porta automaticamente la trasformazione da hobby a lavoro (a nero -peraltro). Oggi siamo nuovamente in compagnia di Serio Brski, energico socio dell'Associazione Pescanet, a pieno titolo nel nostro Team. Approfittando di una giornata con scaduta e mare un po' arricciato, Serio ci porta a pesca di spigole all'inglese, deliziandoci con un tris di catture dalla pezzatura accettabile, che allieteranno la sessione in notturna dedicata all'articolo.



Quando pescare la spigola all'inglese

Lo scambio di battute con Serio parte proprio con una domanda. Quando pescare la spigola all'inglese? Il pesce non va cercato troppo lontano, bensì tra gli scogli, a poca distanza. Tuttavia, in condizioni di mangianza al largo, quando il mare “butta fuori” e le correnti sono sostenute dallo scirocco più che dalla tramontana, è necessario spingerci un po' più distanti. La pesca all'inglese ci viene in aiuto grazie al galleggiante piombato, costituito da corpo in balsa, astina e porta-starlight per la pesca in notturna, piombo portante con anello passa-filo. Pescare all'inglese è altresì consigliato quando le prede stazionano sul fondo e non abbiamo a disposizione una bolognese che raggiunga la profondità desiderata: è il caso di scogliere alte, con più di 7/8 metri di fondale che superano la capacità della telescopica con anelli. In ultimo, l'english style fishing è un'alternativa alla bolognese che va sperimentata per un accrescimento personale, propenso a un miglioramento tecnico nel tempo.



Come costruire la montatura per la pesca all'inglese

Prima di definire la montatura per la spigola, descriviamo le attrezzature. Serio pesca solitamente con una canna all'inglese telescopica da 4,50 metri ad azione 5/15 grammi, munita di un mulinello taglia 2000 con a bordo uno 0,20-0,18. Spesso operiamo in condizioni di luce molto scarsa e la tre pezzi può risultare piuttosto difficoltosa da montare. La telescopica ci viene in aiuto grazie alla maggiore praticità, sia nella fase di apertura che di chiusura della canna. Avendo meno leva a disposizione rispetto a una bolognese di 6/7 metri è sempre necessario un lungo guadino per salpare la preda in comodità. Veniamo alla montatura mostrata nel riquadro specifico. Essa prevede un nodo di fermo che passa attraverso il trave dello 0,18, seguito dal galleggiante piombato 8+2, poi una perlina parastrappi e uno stopper in gomma. Infiliamo una torpille da 1,5 grammi e completiamo con una girella tripla. La distanza tra lo stopper e la girella è variabile ma potrà attestarsi sui 2 metri. Il terminale dello 0,16 avrà una lunghezza pari a 1 metro circa e monterà un amo Tubertini Serie 19 n° 6.



I galleggianti inglesi e l'innesco del gamberetto

Per la pesca in mare all'inglese ci sono due tipi di galleggiante piombato: a peso regolabile e standard. In figura notiamo tre modelli in balsa con rondelle variabili, che vanno tarati alla perfezione svitando il piombo, eliminando i dischetti in eccesso. Chi non è molto pratico di questi sistemi può acquistare galleggianti all'inglese più economici, costruiti sempre in balsa, ma con peso e portata prestabiliti come i due casi a destra dell'immagine (verde e blu). Definito il segnalatore di abboccata, inneschiamo il gamberetto. Il crostaceo richiede molta delicatezza nell'innesco perchè movimenti bruschi ne compromettono la vitalità. Infileremo l'amo sul penultimo anello e lo passeremo oltre la corazza. Un amo con forma tonda garantisce libertà di movimento e massima attrattività per le spigole di passaggio che non sapranno resistere ad un pasto succulento.



Diamo inizio alle danze!

In una notte di luna crescente caratterizzata da condizioni meteorologiche davvero perfette (scaduta, mare un po' mosso e tanta schiuma tra gli scogli), Serio affila le sue armi e cura tutti i particolari. E' convinto che le spigole mangeranno di sicuro perchè lo avverte nel sangue. I suoi occhi non mentono e la concentrazione che dedica nella cura di tutti i particolari lascia presagire qualcosa di buono. Sistema l'attrezzatura tra gli scogli e inizia ad aprire la telescopica inglese facendo attenzione ad allineare gli anelli in modo perfetto. Segna ogni minimo dettaglio lungo la lenza che è semplice e funzionale. Gli chiedo come mai usi la torpille sulla lenza all'inglese e Serio risponde che la necessità di scendere in velocità impone l'ausilio di un piombo diretto, costituito da torpille o pallettone. Effettua qualche lancio per definire il fondale e sistema il nodo di fermo su una profondità di sei metri. Ci siamo, possiamo partire! Serio entra in pesca e osserva cosa accade nell'acqua.

Spigole all'inglese pescando col gamberetto

Il galleggiante è a quasi 30 metri da noi e sembra immobile. Ci mettiamo comodi, incrociamo le dita, parliamo del più e del meno. Le lunghe attese portano a vivere la pesca alla spigola in solitudine, per un contatto più diretto con la preda. La compagnia di un amico rende tutto diverso e dona un po' di calore umano che scalda una fredda notte di febbraio alla ricerca della regina, fatta di buio, stelle e riflessi dorati sull'acqua. All'improvviso il galleggiante parte verso il largo e vediamo scomparire lo starlight nell'oscurità. Serio ferra istantaneamente e la canna gestisce a meraviglia la fuga della spigola. "E' lei, è lei!" Serio comincia a pompare la preda a canna alta per evitare che la stessa si incastri tra gli scogli. Il combattimento prosegue tra improvvise sfrizionate e attimi di massima determinazione, fino all'arrivo nella testa di guadino. Il primo pezzo sfiora il chilo di peso. E' un buon inizio ma non è tutto! L'attività frenetica delle spigole segue con una seconda cattura, di altrettanta vitalità, che impegna Serio per qualche altro minuto. Ne arriva una terza, leggermente più grande delle due sorelle con la quale completiamo in bellezza la serata e ne approfittiamo per una foto ricordo. La pesca alla spigola è passione, determinazione ma soprattutto trovarsi al punto giusto, nel momento giusto, in attesa della scadutta perfetta che ci regalerà le più grandi soddisfazioni.

Marco de Biase

Marco de Biase

Direttore di Pescanet e di Pescare in Trentino. Classe 1983, vive da diversi anni nel Nord Italia occupandosi di marketing digitale. Dopo una lunga esperienza nelle acque pugliesi dell'Adriatico, frequenta da tempo gli spot del Trentino, Veneto e Lombardia. È un pescatore umile, sempre disposto a documentarsi e amante delle sfide. Comunica attraverso la scrittura, la fotografia e i social network seguiti da più di ventimila followers. È inoltre autore di due romanzi d'amore e pesca, oltre ad essere poliedrico collaboratore di riviste cartacee, aziende e blog di settore.

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