Trota lago: vetrino, corona o piombino?

Amo la trota lago. Chiedetemi cosa mi spinge a percorrere quasi 200 km per pescare in uno specchio d'acqua ridotto, simile ad una "vasca da bagno" se paragonata al mare che ho a due passi da casa mia. Ponetemi una domanda semplice e ve lo dirò. La trota lago mi affascina perchè è una tecnica senza eccezioni, fatta di sonore sconfitte e grandiosi successi. Spari le tue cartucce in poco meno di dieci minuti dalla semina, determinando la riuscita di una pescata che dura appena qualche ora. Non ho mai incontrato una tale velocità in nessun'altra tecnica marina o dulciacquicola. La trota lago è bella per questo ma c'è dell'altro. E' più personale e forse pochi riescono ad esprimerlo con le parole perchè, si sa, scrivere è un dono che appartiene a pochi. Per fortuna riesco ancora a farlo e ringrazio la Musa ispiratrice che segue da vicino l'evolversi delle avventure del Pescanet Team. Pescare a trota lago è avventura da uomini veri, quelli che nonostante le temperature polari e la neve sull'asfalto preferiscono rischiare (sempre nei limiti del pericolo, ovvio!), percorrendo la strada che porta al laghetto quasi ghiacciato. E' un momento ricreativo dal sapore vero, più di un Amaro Montenegro condiviso nel "casotto" dell'impianto sportivo dove si parla di pesca, gare e...donne (immancabili discorsi della domenica mattina). Nel sistemare le canne da pesca c'è quella fratellanza che non vive durante le competizioni, momenti in cui prevale il narcisismo perchè bisogna vincere a tutti i costi, dimenticando che il tuo vicino di postazione è magari amico di una vita. Noi la crediamo diversamente e siamo prodighi di consigli verso Mauro e Andrea, due giovani adepti che dal mare vogliono passare alla trota lago sperimentando gioie e dolori. L'articolo nasce anche per loro ma, soprattutto, vuol essere un ripasso utile per gli amici che ci seguono da casa, presi dai mille dubbi su cosa usare, se un vetrino, piombino o la coroncina di pallini?



Tre accessori: vetrino, piombino o corona

Il laghetto artificiale è un ambiente classico dove pescare a trota lago. Ve ne sono di vari tipi: circolare, rettangolare, con sponde regolari ed irregolari, profondi, ecc. In tutti questi è presente un impianto di ossigenazione per la sopravvivenza costante delle trote in inverno, autunno e primavera. Il pesce è immesso artificialmente dal gestore (la cosiddetta semina) e si paga una quota giornaliera per pescare, comprensiva del pesce da portare a casa. Nei grandi laghi del centro-nord pescheremo con vetrino, piombino, coroncina di piombo, penna o galleggiantino, bombarda. In Puglia e Basilicata i laghetti sono più piccoli, spesso l'ossigenazione è minore, pertanto vanno affrontati solo con vetrino, piombino e coroncina di piombo con la tecnica della tremarella o striscio. 



Quando usare il vetrino?

Il vetrino è un piombo costruito in vetro, conosciuto per la sua trasparenza in acqua, che dimezza il peso specifico e mantiene una traiettoria diversa da una zavorra in piombo vero e proprio. In figura mostriamo due modelli, uno "short" e uno "slim". Lo short è da 3 grammi, più contenuto nella sua forma, mentre lo slim è un 4 grammi più magro, con il peso distribuito in più centimetri attraverso una forma affusolata. Più la forma è tozza e ridotta, più il vetrino scenderà a mezz'acqua. Più la forma è allungata e più lo stesso vetrino si muoverà a galla. La caratteristica principe dei vetrini è il peso specifico diverso da quanto dichiarato. Un vetrino di 3 grammi affonda in acqua dimezzando il suo valore, quindi come un piombo da 1,5 gr. I vantaggi sono diversi: distanza di lancio invariata, discesa dell'esca lenta e morbida, mimetismo assoluto. Useremo il vetrino per trote che si muovono in superficie o a mezz'acqua, sia aggressive che apatiche. E' un'attività cosiddetta di ricerca alla ricerca della preda difficile, diffidente, che non aggredisce la camola con voracità ma la insegue lentamente quasi fino a riva. Il recupero può avvenire in due modi: lentamente, senza accelerazioni, con la tecnica dello "striscio" oppure in velocità con la "tremarella". Le canne ideali per il vetrino sono le 0-1-2, azioni minime da 0-3 gr, 1-4 gr, 2-6 gr con vettino in carbonio pieno ultrasensibile. I terminali avranno una lunghezza compresa tra i 70 e 150 cm, costituiti da uno spezzone di fluorocarbon dello 0,12/0,15 e amo n°8/10.



Quando impiegare il piombino?

Il piombino è una zavorra costruita in piombo (lo dice la parola stessa) ricoperta da una guaina colorata. Può avere anch'esso forme diverse, sia "short" (forma tozza, quasi a barilotto - colore nero in didascalia) che "slim" (magra e allungata - colore rosso in foto). La discesa in acqua è piuttosto veloce a mezzofondo e sul fondo. Più la forma è allungata e più il piombino viaggerà negli strati intermedi; viceversa, la fisionomia ristretta lo porta a visitare il fondale con maggiore rapidità. Il piombino è da impiegarsi durante le fasi immediatamente successive alla semina, quando c'è molto pesce aggressivo da contrastare in velocità. Impieremo canne con azione 2/3 quindi 2-6 gr o 3-8 gr da 3,80/3,90/4 metri, dotate di cima morbida sempre in carbonio pieno. Il terminale dovrà essere necessariamente più corto, partendo da un minimo di 40 cm fino ai 70 cm per pesci con abboccata incerta. Il recupero necessità di un maggiore impulso sulla vetta, sia con la "tremarella" o il "saltarello", un metodo che imprime dei saltelli all'esca per animarla maggiormente.



Quando mettere la corona (catenella o coroncina)?

La corona è uno spezzone piombato di lenza, con agli estremi due girelle (una tripla e una doppia - due doppie come in foto) da costruire artigianalmente a casa con un filo dello stesso diametro del madre imbobinato sul mulinello. Non ne abbiamo mai parlato su Pescanet in quanto è un concetto avanzato per il pescatore evoluto. Dopo i diversi articoli sulla trota lago sentiamo di proporlo al pubblico come alternativa al vetrino ed al piombino. Possiamo costruire una coroncina posizionando su 25 cm di lenza una decina di Styls (piombini teneri a forma di salsiccia - come in didascalia) o Pallini trasparenti (modello Vincent). Distanzieremo in modo regolare tutte le unità per mezzo di molle nel caso delle gocce di vetro, oppure son spazi costanti se usiamo gli styls di piombo. I vantaggi rispetto al vetrino e piombino sono diversi: affondamento più lento della lenza comparato ai modelli "slim", movimento simile ad una serpentina che si adagia con basse velocità di recupero e tremolio, sensibilità ridotta durante l'abboccata che invoglia le trote ad abboccare.



Conclusioni

Abbiamo conferito al lettore un'infarinatura completa sull'argomento. Dalla teoria alla pratica il passo è breve. La successione in pesca è quasi sempre la stessa da mesi e si compone di brevi attimi a piombino, seguiti da corone in piombo, poi eventualmente gocce di piombo e si conclude con la ricerca a vetrino. Servirebbero quattro canne diverse, tre a riposo e una attiva volta per volta. Effettivamente non tutti dispongono di una capacità economica illimitata e l'acquisto di quattro attrezzi non è alla portata di ogni tasca. Suggeriamo, quindi, di comperare almeno due canne ad azione 1 e 2 ovvero 1-4gr e 2-6 gr con le quali sperimentare sia vetrini, piombini e catenelle, impiegando dapprima i modelli slim per passare agli short, più complessi da usare.

Marco de Biase

Marco de Biase

Direttore di Pescanet e di Pescare in Trentino. Classe 1983, vive da diversi anni nel Nord Italia occupandosi di marketing digitale. Dopo una lunga esperienza nelle acque pugliesi dell'Adriatico, frequenta da tempo gli spot del Trentino, Veneto e Lombardia. È un pescatore umile, sempre disposto a documentarsi e amante delle sfide. Comunica attraverso la scrittura, la fotografia e i social network seguiti da più di ventimila followers. È inoltre autore di due romanzi d'amore e pesca, oltre ad essere poliedrico collaboratore di riviste cartacee, aziende e blog di settore.

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