Pesca in Salento ... un pò di tempo fa

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VitoCHOIM65
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Pesca in Salento ... un pò di tempo fa

Messaggio da VitoCHOIM65 » 14/08/2012, 0:49

Cari amici di Pescanet, le ultime richieste da parte vostra su alcuni spot nel Salento, mi hanno portato a rituffarmi nei miei ricordi e consigliarvi alcuni spot nei quali ho ottenuto ottimi successi. Chiaramente, non vivendo più in regione e recandomici raramente, questi spot potrebbero aver avuto variazioni di rendimento oppure essere stati messi “off limits” ai pescatori e su questo delucidazioni appropriate possono darle solo i residenti o gli abituali frequentatori delle bellissime coste salentine. Per quanto riguarda la pesca dalla scogliera, questa è stata da me praticata per tutta la vita e su quelle alte e meravigliose del Salento ero di casa. Tutta la costa salentina si presta a questa tecnica ma le poste migliori si trovano sul versante adriatico ad Otranto, Tricase, Santa Cesarea, Castro e Leuca. Il mio posto favorito era la scogliera di San Foca dove, a ridosso della scogliera, i fondali sono subito profondi e raggiungono subito sotto i piedi i 5-6 metri e in alcuni tratti scendono ad anche 13-14 metri ed oltre, creando le condizioni ideali per la pesca soprattutto ad occhiate e predatori pelagici come lecce, sia amia che stella, aguglie, sugarelli, giovani ricciole, oltre che sporadici pesci serra e barracuda. Gli orari di pesca sono sempre quelli a cavallo dell’alba e del tramonto e in condizione di mare mosso, ma qui il problema non si pone perché il vento nel canale d’Otranto non manca mai e la tramontana e lo scirocco saranno preziosi compagni. In genere nel fodero portavo due canne, una montata per la pesca delle occhiatone (qui raggiungono, spero ancora, dimensioni davvero generose) con un galleggiante tradizionale da 3 a 5 grammi, che io preferisco montare all’inglese tramite raccordino in gomma posto sulla deriva (a differenza del classico waggler, questo regge meglio la corrente grazie alla “spalla”) e tarato completamente in prossimità dell’attacco alla lenza dello 014-016, a un metro e mezzo da esso, lasciando spazio per massimo uno o due pallini n.6 a un metro dall’amo (non usavo mai i terminali ma la lenza diretta), del 16-14 innescando i bigattini o anche 12-10 per la mitica “malota”. Qualcuno era solito pescare senza l’ausilio del galleggiante, quando i pesci erano più svogliati, utilizzando canne dal cimino molto morbido e sensibile. Il periodo migliore per le grosse occhiate salentine è da settembre a dicembre. L’altra canna che tenevo nel fodero era per la classica pesca da riva indirizzata più a fondo, mirata specialmente alle salpe, anche queste di ottima pezzatura, ma anche grosse boghe, mormorone, saraghi bellissimi e tantissimi cefali, oltre che gli onnipresenti pesci di scoglio tra i quali non era raro incocciare belle corvine o polpi. La lenza era formata da uno 016 ma anche da uno 018 in bobina, un galleggiante di 1,5-2 grammi tarato da una torpille con pochi pallini equidistanti e terminale dello 014-016 lungo 40 cm. E brillato o rinforzato negli ultimi 5 cm. con uno spezzone di 022. A volte l’esca poteva essere un pezzetto di gambero o scampo ma la malota era un’esca micidiale. A volte non resistevano all’insidia nemmeno le spigole, specie nella zona di S. Maria di Leuca. La malota veniva pescata nella zona di “casa mia”, sulla costa barese tra S. Giorgio e Torre a Mare, per poi essere venduta (spero ancora adesso) nei negozi di pesca del Salento in buste e venivano usate sia come pastura, schiacciate insieme alle alghe o buttate tramortite tra la schiuma sotto i piedi , che come esca, scegliendo gli esemplari più grossi che se innescava singolo, oltre alle salpe si incocciavano sparlottoni da marzo a dicembre mentre se ne usavano due non era assolutamente difficile ingannare grossi pizzuti specie nel mese di settembre … che ricordi! Uno spettacolo incredibile era la migrazione dei cefali, da settembre a novembre, quando il mare ribolliva letteralmente di questi pesci di tutte le dimensioni, specie tra Castro e Tricase … personalmente mi recavo a Marina di Andrano, su consiglio di amici del posto e non tornavo mai a mani vuote! Per pescare i cefali, con le montature più conosciute ma sempre usando la canna fissa (all’epoca le bolognesi erano molto pesanti e se leggere costavano un botto!), le zone migliori erano il porto di Gallipoli, di Otranto, di S. Maria di Leuca e di Marina di Tricase … speriamo che ci si possa pesare ancora! Oltre alla canna fissa, che era la tecnica principale, si usava molto la pesca “al tocco” della quale ho già parlato in passato con le solite esche quali sardina, pane e pastella, ma anche il pezzetto della coda di alalunga ma mai né vermi né malote che i cefali non apprezzano. Gli spot migliori per la pesca a fondo dagli scogli (ancora non la chiamavano “rock fishing”) erano presso le numerose torri costiere, nate nel 1500 per l’esigenza di avvistare per tempo gli eventuali tentativi di invasioni della marineria turca o ottomana. In quel periodo in tutta la Puglia ne furono costruite ben 150 e la maggior parte sulle coste salentine a guardare il canale d’Otranto. Tra ruderi mal conservati e costruzioni in buono stato tante se ne trovano nei pressi di Santa Cesarea Terme come il “Cisternale” a Vitigliano e il forte di Porto Miggiano. Le più vecchie sono cilindriche, come quella di Torre dell’Orso (che pescate di saraghi e scorfani da paura!) di fronte al “Villaggio dei Saraceni” … se esiste ancora! Le ultime ad essere costruite sono a tronco di piramide, come quella di Castro Marina e quella di S. Maria di Leuca, edificata su un antico tempio dedicato alla dea Minerva. Immediatamente sotto queste costruzioni, sempre in luoghi alti, si aprono fondali incredibili, abitati da tutte le specie di pesci pregiati di fondo come dentici, saraghi, paraghi e orate per cui, sempre stando molto attenti a dove si mettono i piedi, li si possono insidiare con lenze robuste con braccioli tipo “paternoster” doppi se fino a 50 cm. o singoli se si vuole arrivare al metro di lunghezza con ami generosi innescati con la fenomenale “vermara” (verme di Rimini). Necessario è il piombo “a perdere” per cui io ero solito usare (soldi non ne avevo tanti e gioco-forza era necessario risparmiare) candele scariche per auto o piombi da gommisti i quali, avendo un occhiello tagliente, non ci mettevano troppo a restare sul fondo lasciandomi combattere il pesce. Anche usando piombi ad oliva scorrevoli e passati due volte con la lenza e stretti su di essa con la pinza si ottenevano ottimi risultati … ma dovevano essere acquistati invece quelli che usavo io mi venivano regalati dai titolari delle officine nelle quali ero solito recarmi. Dallo scoglio alla sabbia e al surf e ai posti dove ottenni ottimi risultati, anche in compagnia di un ottimo amico salentino, Marco Pisacane, davvero precursore della tecnica e successivamente presidente della FIPSAS-Settore Mare con il quale mi rincontrai nel 2005 in occasione dei Campionati Mondiali di Surf Casting a Porto Sant’Elpidio, organizzati insieme al mio indimenticabile e compianto amico Angelo Ceroni. Passiamo agli spot spostandoci dall’Adriatico allo Jonio. Per tutti i posti che vi sto per consigliare le esche sono le solite, dall’arenicola all’americano, dal muriddu al coreano e dalla sarda alla seppia o calamaro … ma non dimenticatevi la vermara, vi mangereste le mani!
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TORRE CHIANCA, spiaggia più a nord del Salento al confine con la provincia di Brindisi. Grazie alla buona accessibilità delle spiagge, è stata spesso utilizzata da tempo per le competizioni, con ottima popolazione di mormore, saraghi, gronchi e spigole. La caratteristica del posto è la presenza di diversi canali di bonifica, uno addirittura la divide, nelle vicinanze della spiaggia. ALIMINI, che è una bellissima spiaggia anche se incostante per risultati, regala grossissime orate e spigole, anche per la vicinanza agli omonimi laghi nei quali sono presenti veri e propri mostri di queste specie e dove pè assolutamente (peccato davvero!) vietato pescare. Il mare mosso o poco mosso in direzione da Nord senza alghe in sospensione regala grossi esemplari di saraghi e mormore. L’arenile è uniforme, quasi rettilineo e degradante regolarmente fino a 30-40 metri dalla battigia (il primo che la chiama “bagnasciuga” lo fulmino!), poi un gradino porta ad un fondale medio costituito da vaste praterie di posidonia. Alla distanza di circa un centinaio di metri il fondale diventa subito profondo e interessante perché lì pascolano le spigole belle che si portano anche sotto riva per predare i cefalotti che stazionano lungo il canale di deflusso delle acque dei laghi. TORRE VADO è nel mar Jonio e vicinissima a S. Maria di Leuca ed è la spiaggia più a sud del Salento. Il fondale degrada lentamente ed è il più basso tra le spiagge salentine. Per questo motivo non credo siano necessari lanci lunghi perché le catture avvenivano alla distanza di 70-80 metri. Solo nella fascia centrale della spiaggia è necessario lanciare alla distanza dei 100 metri perché c’è … o c’era … un bel canalone perpendicolare. Personalmente i migliori risultati li ho avuti da ottobre a maggio, meglio ancora da dicembre a marzo. TORRE MOZZA, a 10 km. da Torre Vado, è un vero hot spot per i surfmen del Salento e di tutta la Puglia, è un vero e proprio luogo incantato tra le sabbie colorate dai tramonti spettacolari … e le catture non sono da meno! È uno dei campi gara più belli che si possano trovare nel nostro Paese sia per la regolarità delle catture in qualsiasi condizione … addirittura in presenza di alghe! La sabbia è finissima e favorisce la vita di numerosissime specie di bivalvi e anellidi come l’arenicola … che io facevo sul posto ma non credo si possano ancora trovare e, proprio per questo motivo, durante le stagioni calde i fondali sono sempre stati interessati dal pascolo delle orate. Il primo scalino si trova a un centinaio di metri e viene frequentato da spigole, saraghi e mormore con il frequente incontro con piccole ricciole. Qui è molto indicato il trancio di sardina o di cefalo e il bibi destinato alle orate a superare lo scalino. TORRE S. GIOVANNI è spesso confusa con Torre Mozza perché le due spiagge sono vicinissime, divise solo da una scogliera rocciosa di una trentina di metri. La spiaggia, già da quando la frequentavo, era costellata da tanti villaggi turistici fino a pochi metri dalle dune e credo che oggi non possono che essere aumentati. Spero solo che sia possibile l’accesso perché le caratteristiche sono identiche a quelle di Torre Mozza, con una propensione per i saraghi a diventare davvero belli in prossimità delle rocce. LIDO S. GIOVANNI è davvero una bella spiaggia … come se finora ho parlato di spiagge brutte! Questa spiaggia è facilmente raggiungibile per la litoranea che da Gallipoli porta a S. Maria di Leuca e la costeggia per tutta la sua lunghezza. Il fondale, formato da distese di sabbia frammiste a scogli sparsi è quindi misto e degrada dolcemente a circa 60 metri fino a trovare più avanti uno scalino che apre ad un ambiente che si alterna anche a praterie di posidonia. Al centro della spiaggia sfocia un canale d’acqua piovana che garantisce la presenza delle spigole che, come al solito, predano i cefalotti, qui particolarmente presenti. Pochi i gronchi ma cospicui i branchi di mormore e saraghi di buona misura, qui insidiati anche con la “carita” (gamberetto di scoglio) e le striscioline di seppia, freschissima e battuta. LIDO CONCHIGLIE è caratterizzato dalla presenza sulla sabbia dei resti dei gusci di moltissime conchiglie, da qui il nome. Non è una spiaggia grande e non sono molti gli accessi per cui qui di gare se ne facevano molto poche, anche perché sotto la sabbia ci sono molti scogli che vengono puntualmente scoperti ad ogni mareggiata. Ma qui si prendevano spigole da incubo, veri e propri mostri di oltre 6 chili, sempre con mare montante o in scaduta. Oltre alle spigole sono molto presenti i saraghi ed anche belli, insieme a branchi di mormore che pascolano tra sabbia e scogli. Il periodo migliore è agosto -settembre per le mormore, tanto che qui ero solito andare a pesca di mormore quando in altre spiagge erano rare o piccole, e da ottobre a marzo per gli altri pesci. RIVA DEGLI ANGELI è un’altra spiaggia meravigliosa ma imprevedibile. A seguito di tanti cappotti imparai presto che qui il pesce si prende, e tanto, con mare da Sud-Ovest e vento debole oppure con vento forte da Nord-Est. In questa spiaggia vidi per la prima volta il raffio e lo vidi anche usare su una razza di oltre 5 chili! Anche questo era un campo-gara e per esperienza personale ho notato picchietti non uniformi che alternavano chili di pesce a sonori cappotti. L’accessibilità è ottima e garantita da tante stradine che costeggiano la costa. Il fondo è uniforme, formato da sabbia calcarea a grana media e degrada lentamente fino a 150 metri circa quando, con l’aumento di profondità, diventa misto con piccole sporgenze di roccia calcarea e un’abbondante vegetazione di posidonia diventando l’habitat ideale di molti pesci. Qui la temperatura dell’acqua è sempre più alta delle altre spiagge e la salinità aumenta man mano che la profondità aumenta a causa del continuo deflusso degli invasi dell’entroterra. Sull’uniforme fondale sabbioso iniziale pascolano mormore, saraghi e triglie mentre in quello misto non è raro catturare rombi e razze insieme alle spigole e ai gronchi. A causa della temperatura dell’acqua molto costante tutti i mesi sono buoni con un massimo nei mesi da ottobre a dicembre. Avendo notato all’epoca pescatori che catturavano belle spigole con i cefalotti e le anguilline vive catturati negli invasi vicini, oggi consiglierei la teleferica con queste esche e lo spinning, anche con il coreano innescato per la testa o i vermoni per il black-bass ad imitare la piccola anguilla. In conclusione, come detto all’inizio, spero che i posti siano restati così perché mi regalarono pescate memorabili ma se ciò non dovesse essere, munitevi di pinne e maschera ed andate a controllare cosa è cambiato nei fondali … io ci andavo ed è per questo che mi sono restati impressi questi fondali. A presto sul forum

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andredda
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Re: Pesca in Salento ... un pò di tempo fa

Messaggio da andredda » 14/08/2012, 3:00

grande vito...vedendo una scheda cosi' dettagliata dei miei posti mi hai fatto venire una pelle d oca...sai io sono di Castro e le zone da te scritte diciamo che le conosco un po' tutte...la storia dei cefali e' verissima tanto che famiglie intere si davano il cambio (anche perche' all epoca visto che parecchia gente si guadagnava la giornata con la pesca) pernn perdere il posto di pesca...li beccavano prevalentemente con la sarda

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Re: Pesca in Salento ... un pò di tempo fa

Messaggio da spit1 » 14/08/2012, 17:32

Ciao Vito, complimenti.........una scheda molto utile per chi come me ha scelto il Salento per un periodo di vacanze. Approfitto della tua esperienza....il 18 scendo a Gallipoli per tre settimane di pesca..........conto di seguire le tue orme (sicuramente con meno onore rispetto alle tue catture).......volevo chiederti qualche informazione aggiuntiva sul porto di gallipoli...io di solito pesco el porto vecchio"...con alterne fortune tra occhiate e saraghi.......ma quest'anno vorrei provare a fare una pescata al porto nuovo....anche se da qualche anno la capitaneria ha chiuso la parte successiva al rimessaggio della g.f. ( che ai suoi tempi era la piu frequentata dai locali). Detto ciò ti volevo chidere qualche consiglio sul tipo di pesca da praticare (bolognese - inglese) e i pseci da isidiare (penso spigole...con bigattino) considerato, tra l'altro, che il fondale é intorno ai 10 mt....... ti ringrazio in anticipo per l'eventuale risposta e ancora grazie per l'indicazione degli spot. ciao e ancora complimenti. Mauro

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Re: Pesca in Salento ... un pò di tempo fa

Messaggio da VitoCHOIM65 » 14/08/2012, 20:46

Infatti, pescavo spesso anche io lì ma purtroppo non scendo in Puglia da parecchio tempo e quest'anno lo faccio ma non so se riesco a afre qualche puntata in Salento ... non sapevo fosse stata messa "off limits" ... chissà se il fatto di essere sottufficiale della GdF mi può aiutare ad evitare rotture di ....! Comunque la pesca a profondità elevata nei porti è sempre un problema non indifferente e io lo risolvevo con la pesca al tocco se indirizzavo le mie mire a cefali, orate e saraghi ma a spigole col bigattino il problema lo si risolve con lenze scorrevoli particolari ... eccone una:
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Per le occhiate la lenza migliore l'ho inserita nel post ... quella con galleggiante tradizionale montato all'inglese per mezzo di un "ciucciotto" ovvero un tubicino di silicone con girellina incorporata ... la STONFO, come sempre l'ha brevettato! Provalo, è davvero eccezionale e ti permette di pescare con una lenza leggerissima. Spero di esserti stato d'aiuto

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Re: Pesca in Salento ... un pò di tempo fa

Messaggio da spit1 » 15/08/2012, 18:39

Grazie Vito, ci provo e il primo pesce che prendo (grande o piccolo che sia)con la montatura che mi coigli lo fotografo e te lo dedico.Pittosto di G.F. ho un amico che ha prestato ervizio dalle tue parti nel reparto verifiche fiscali...abitava a Loreto......ed ora lavora (non piu in G.F.) a Roma.......nel caso in pvt ti do il nominativo. ncora grazie. ciao

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Re: Pesca in Salento ... un pò di tempo fa

Messaggio da spit1 » 15/08/2012, 18:43

Scordavo...........Buon ferragosto Vito e buon ferragosto a tutti gli amici di Pescanet....con un saluto particolare al " Grande Marco".
Ciao.
M

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Re: Pesca in Salento ... un pò di tempo fa

Messaggio da Marco_de_Biase » 15/08/2012, 19:19

Ciao e grazie per il saluto.
Buon ferragosto e ferie annesse :D

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Re: Pesca in Salento ... un pò di tempo fa

Messaggio da danyorataCT » 15/08/2012, 19:34

ciao vito e buon ferragosto....
volevo chiederti una cosa in quella montatura tra un raggruppamento e l'altro dei piombi c'e una distanza tra di loro da rispettare? o la faccio a occhio?

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VitoCHOIM65
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Re: Pesca in Salento ... un pò di tempo fa

Messaggio da VitoCHOIM65 » 15/08/2012, 22:08

Dany, hai ragione, è stata una mia mancanza ... a volte do per scontate alcune cose che non mi rendo conto che non è detto che gli altri sappiano! Quando si creano dei bulk su una lenza di profondità (una volta si usavano lenze molto simili per i cavedani dei grandi laghi del nord) in genere si fa in modo che essi siano equidistanti e ad una distanza di almeno 10 centimetri in più di quella del terminale, per evitare che quest'ultimo in calata si sovrapponga al bulk che è più pesante. Quindi se usi un terminale di 60 cm. come riportato sullo schema, la distanza tra i bulk sarà di almeno 70 cm. e salirà se utilizzerai terminali più lunghi ... che sconsiglio a causa dell'eccessiva profondità.

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Re: Pesca in Salento ... un pò di tempo fa

Messaggio da spit1 » 16/08/2012, 12:53

Vito, ancora una cortesia.....ho cercato...senza successo ( sarà anche perche non sono un navigatore esperto del sito)l'articolo acui tu fai riferimento in merito alla pesca alle occhiate......potresti gentilmente darmi un riferimento piu preciso...??? Grazie Mauro

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