Dilemma Eging

[Nicko]

Buon pomeriggio a tutti, vorrei avere un chiarimento su una questione che per me resta irrisolta, in quanto i miei compagni di pesca hanno opinioni piuttosto antitetiche tra loro... ho comprato la famosa totanara della Yamashita, quella che mantiene per un po' la propria temperatura lievemente superiore a quella dell'acqua se la si tiee per un po' in mano prima di usarla. credo si chiami Q-live, o qualcosa del genere, non so se l'avete usata o la conoscete. Beh, io ne ho acquistata una di colore naturale, poichè mio zio l'anno scorso ha avuto ottimi risultati con una totanara identica. Altri, tra cui mio padre (mai che mi dia ragione ahahahah!) hanno preferito colori più sgargianti quali il rosa acceso o l'arancione, affermando che l'anno scorso è semplicemente stato un buon anno dalle nostre parti per quanto riguarda l'eging, e che qualsiasi cosa che assomigliasse vagamente ad un gambero allora poteva andare, ma in condizioni più difficili un egi con colori "spenti" darebbe pochi o nessun risultato. Voi che mi dite? secondo la vostra esperienza, è una buona scelta la colorazione naturale? o sarebbe meglio preferirne una più appariscente? ed inoltre, qui dalle mie parti è assai raro che si pratichi l'eging con la tecnica illustrata anche da Marco sul suo video, in cui si danno delle piccole jerkate per conferire un movimento credibile all'esca, ma si preferisce effettuare un recupero abbastanza lento, fermandosi di tanto in tanto per poi accelerare leggermente e tornare ad un'andatura più lenta. Cosa ne pensate? dipenderà dal posto? o semplicemente dall'eccessiva tendenza a rispettare la "tradizione" e la scarsa voglia di sperimentare tecniche nuove? o magari la preferenza per questo tipo di recupero è imputabile al fatto che in quest'area prevale la presenza quasi esclusiva di seppie, che stazionano più che altro verso il fondo, rendendo così necessario un recupero più tranquillo?

grazie in anticipo! buona giornata.