A pesca con Denise

Come ho fatto a passare 25 anni della mia vita senza pescare? Me lo sono chiesta più volte. Ho finalmente trovato il modo per ricaricare le batterie: un pieno di adrenalina, libertà, ansia e gioia, una vera botta di vita. In una mattina di Agosto dello scorso anno, raggiunsi il mio ragazzo che pescava con degli amici. Continuava a dirmi di provare ma non volevo assolutamente mettere la mano in quei "vermiciattoli" viscidi, oppure prendere in mano quella "cosa" bagnaticcia e puzzolente (usando termini del tempo - ora la penso diversamente). Guardavo lui e i suoi amici da lontano, domandandomi perché lo facessero. Che senso aveva passare la giornata sotto al sole, ma soprattutto...per prendere cosa? Dei pesci? Erano proprio matti!

Un amico aveva bisogno di un aiuto con la lenza, quindi il mio ragazzo appoggiò la sua canna ed è corso da lui. Mi sedetti al suo posto e, cercando ancora di capire il senso di tutto, misi la mano in quei vermi disposti nella bacinella. Provai ad imitarlo, buttando la lenza della canna in acqua. Non avevo aspettative. Zero. Pochi secondi dopo sentì la canna che tirava verso il basso, quindi cominciai ad urlare "pesceeeee pesceee"! Nessuno venne a supportarmi perché non immaginavano che avessi fatto davvero il mio primo lancio, in totale autonomia. Continuando ad urlare, mi sono messa all'opera e ho tirato la preda di peso. Poi il silenzio. Vedevo che mi guardavano da lontano quasi increduli. Presi in mano il pesce a me sconosciuto e lo portai da loro, per capire come si togliesse dall'amo, perché io non volevo fargli male. Era una carpa! La mia prima carpa!

Saltellavo dalla gioia e non vedevo l'ora di rifarlo. Da quel momento in poi, non ho più lasciato la postazione. Il giorno dopo, il mio ragazzo è corso in provincia a farmi la licenza e ha cercato di insegnarmi a pescare a feeder. Non riesco a smettere di andarci. Vivo una vita molto frenetica, sempre di corsa tra i lavori che faccio e la casa da gestire. Ma quando lancio la lenza in acqua mi isolo dal mondo: mi immergo nella natura, il cervello si spegne completamente, il silenzio mi rapisce ed i pensieri che mi passavano per la testa non esistono più. Davanti a me ho solo lo spot che ho scelto: a sinistra ho un bagaglio di speranze e desideri mentre a destra la mia canna.

Tutto ciò che devo fare è solo restare concentrata. Lanciare e sperare che quel cimino si muova il prima possibile, per scoprire cosa di bello mi ha regalato l'acqua, chi ha deciso di farsi un piccolo viaggio con me per quei frenetici minuti di lotta. Quando vedo la pinna del pesce sfiorare la superficie ormai stanco, mi riempio di gioia. La soddisfazione più grande è slamarlo. Bagnarmi le mani e salutarlo, accompagnarlo nel suo ritorno alla libertà, pronto per tornar alla sua vita, per un'altra avventura. Preferisco pescare in posti poco affollati o in settimana perché devo ancora abituarmi ai continui commenti della gente che, per quanto cerco di ignorare, un po' mi intristiscono. Sembra così strano che una ragazza peschi ma alla fine non faccio niente di diverso dal signore o dal ragazzo che pesca alla postazione accanto alla mia. Eppure mi sento sotto osservazione e in giudizio continuo. Sono convinta che se altre ragazze trovassero il modo giusto per approcciarsi a questo mondo, se ne innamorerebbero come d'altronde ho fatto anch'io!

Denise di Costanzo

Denise di Costanzo

Classe 1993, nata a Bergamo ma vive a Mantova, vicino ai suoi bellissimi laghi. Segni particolari? Tagli di erbacce sulle mani, buchi da autoallamature ed una carpa tatuata. Dipendenze? Pescare a Feeder!

Post consigliati

I migliori post dal blog di Pescanet