A ledgering con la Greys Prodigy TXL Specialist

L’arrivo della primavera è da sempre un campanellino d’allarme per il mio istinto di pescatore. Una sorta di notifica, alla pari di quelle che scandiscono la nostra vita sui social network. Nella mia mente appare inesorabile il desiderio di tre pezzi, cime colorate, method feeder e anche di un pizzico di pellet. Per un attimo posso lasciare al palo le canne da spinning e da trota torrente per dedicarmi al ledgering, tecnica che durante l’inverno vede purtroppo una battuta d’arresto a caua della ridotta attività dei ciprinidi. Dopo un marzo inizialmente freddo ma conclusosi con giornate davvero calde, siamo passati ad aprile, davvero ballerino con temperature pressochè estive. Ne ho approfittato per testare il terreno dirigendomi in una riserva di pesca in Alto Adige, dove ho già avuto modo di pescare in passato ma con attrezzature leggermente sovradimensionate. Stavolta, invece, il mio desiderio era uno e solo: tentare la fortuna con la mia piccola dolce Greys Prodigy TXL Specialist Feeder da 11 piedi. Un attrezzo già recensito su Pescanet ma sempre nella sacca per le mie uscite a ledgering, perché versatile, sensibile e potente.

Ledgering in piccole acque. Pescare in piccole riserve può sembrare abbastanza scontato e alla portata di tutti. In parte puòessere vero, vista l’abbondanza di pesce. Eppure, senza timore di smentita, mi sento di dire che non è così. I motivi sono due o, forse, tre. Il primo è nel regolamento: pastura limitata o assente. Il secondo è insito nello spot di pesca: trattandosi di acque circoscritte, il pesce è molto sospettoso e ogni minimo errore o movimento che genera ombre e rumori tende a spaventare ed allontanare le prede. Il terzo è sempre nel regolamento: l’amo senza ardiglione tende a ferire meno l’apparato boccale dei pesci e, se non recuperati correttamente, gli stessi tenderanno a slamarsi durante le fasi del combattimento. Personalmente adoro le “piccole acque” perché sono simili alle Fisheries inglesi. Oltre all’aspetto paesaggistico, ne sono innamorato perché spesso non si tratta di un ledgering dove lanci a centro lago e aspetti la tua preda. Bisogna fare quasi uno stalking al pesce, individuando possibili ripari dove è sicuramente in attività.

Greys Prodigy TXL Specialist 11”. La canna che ho utilizzato per la battuta di pesca in Alto Adige è, come detto prima,la Greys Prodigy TXL Specialist. Si tratta di una canna ad innesti per intenditori, con mandrino sottile e potente, rifiniture d’eccellenza e materiali di pregio. Personalmente l’ho impiegata per pescare con un method feeder da 25 grammi, lanciando ripetutamente verso la sponda opposta dove erano presenti due alberi sommersi. Nel lancio è molto precisa ed evita sbavature fastidiose. In fase di attesa si flette armoniosamente solo sulla cima, quindi consente di riconoscere le partenze del pesce senza particolari difficoltà.

Durante il recupero dà il meglio di se: sprigiona, infatti, una capacità di contrasto del pesce che non ti aspetti visto il suo corpo esile e apparentemente minuto. La sua azione è molto piacevole e, con i pesci di dimensioni più ragguardevoli, è un asso nella manica che consente di stancarli efficacemente. L’ho accoppiata con un Mitchell 308 Pro, mulinello con corpo in polimero, 10 cuscinetti a sfera, innovativo archetto Bail Halo, manovella in alluminio e frizione ibrida in carbonio. In altre parole, un vero e proprio concentrato di tecnologia per il pescatore!

Le catture. In qualche ora di pesca nel pomeriggio ho collezionato più di 10 catture: tinche, carassi, carpe e una scardola. Non male per la prima domenica di aprile in Alto Adige, dove le temperature dell’inverno sono sempre più rigide del resto d’Italia. Inizialmente ho pescato al centro del laghetto, effettuando una pesca di ricerca per comprendere al meglio la posizione dei pesci. Si sono fatte vive due tinche di taglia discreta, immortalate con la classica foto di rito. Nel combattimento con le tinche, autrici di vere e proprie “zuccate” verso il fondo, la Greys Prodigy Txl Specialist si è comportata molto bene: in più occasioni, la sua elasticità ha consentito un contrasto adeguato delle fughe, allontanando improvvise rotture. Dopo le tinche ho deciso di cambiare strategia. Mi sono interessato a quel tratto di lago con ostacoli sommersi, quali rami di alberi piangenti che cadono direttamente in acqua agli angoli dello spot di pesca. Molto spesso, basandomi sull’esperienza di tanti anni di pesca, mi capita di trovare i ciprinidi proprio in angoli angusti, degni piuttosto di un interesse da parte dei black bass o di predatori come il luccio. Qualche lancio di prova e pasturazione, poi nuovamente l’entrata in pesca. Un carassio, una scardola “suicida”, poi ancora un carassio, stavolta dorato e degno di una foto ricordo perché, si sa, i carassi dorati portano fortuna! Ancora carassi ma, all’improvviso, avverto una “tirata” fuori dal comune.

La canna parte letteralmente in acqua! Sento che qualcosa di grosso ha abboccato. Cerco di capire di cosa si tratti ma i miei tentativi non hanno esito perché la preda si esibisce in numerose sfuriate. La Greys Prodigy Txl Specialist, anche se sottodimensionata per un pesce di grossa mole, mi conferisce quella sicurezza tale da proseguire nel recupero. Si piega quasi fino alla radice del manico e sotto sforzo è davvero una bellezza per gli occhi del pescatore. Peccato esser solo e non poter riprenderla in azione con un autoscatto! Finalmente riesco a portare il pesce a pelo d’acqua e scorgo una carpa di notevoli dimensioni. Sono preoccupato per l’esile terminale da method ma la Greys Prodigy Txl Specialist dà il meglio di sé ancora una volte: attutisce un’improvvisa pinnata della carpa con corsa verso il largo. Qualche altro minuto di combattimento e poi mi ritrovo in posa, con una splendida carpa, degna test per la Greys Prodigy Txl Specialist che non ha fallito neanche in queste circostanze estreme. Ripongo la carpa sul materassino, la adagio in acqua e poi via, ritorna al suo ambiente per continuare a vivere.

Conclusioni. Molto spesso, quando mi capita di parlare di pesca a ledgering con i miei fan, noto una preferenza per canne pesanti, potenti, nate per  usi gravosi. Capita altresì di vedere in pesca questi attrezzi durante uscite di pesca in acque ferme e ho subito l’impressione che siano un po’ sovradimensionati. La Greys Prodigy Txl Specialist è invece una splendida canna da feeder fishing che sposa perfettamente le esigenze “light”, ma nella sua anima ha una grinta da vera “specimen”. Ve la consiglio per le uscite in carpodromo, in riserva, in acque libere o, perché no, in piccoli corsi d’acqua dove la corrente non è sostenuta quindi non c’è bisogno di utilizzare pasturatori oltre i 30 grammi.


Alla prossima!

Marco de Biase

Marco de Biase

Direttore di Pescanet e di Pescare in Trentino. Classe 1983, vive da diversi anni nel Nord Italia occupandosi di marketing digitale. Dopo una lunga esperienza nelle acque pugliesi dell'Adriatico, frequenta da tempo gli spot del Trentino, Veneto e Lombardia. È un pescatore umile, sempre disposto a documentarsi e amante delle sfide. Comunica attraverso la scrittura, la fotografia e i social network seguiti da più di ventimila followers. È inoltre autore di due romanzi d'amore e pesca, oltre ad essere poliedrico collaboratore di riviste cartacee, aziende e blog di settore.

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