Inneschi per la trota lago

Perchè alcuni pescatori prendono più pesce di altri? Molti si chiedono quale sia il trucco, ma cos'è che fa la differenza? Parlando con gli agonisti, il dato che emerge è il seguente: esca ed innesco sono le cose più importanti. Per definirsi un buon innesco questo deve garantire, a seconda dei casi: rotazione, robustezza e dimensioni proporzionate alla preda che si vuole insidiare. Considerato che per le gare ufficiali di trota lago organizzate della Federazione (F.I.P.S.A.S.) il regolamento non consente l'utilizzo di esche siliconiche o artificiali in genere (inclusa la pastella), la scelta ricadrà solo su esche naturali. Vi sono moltissimi produttori di camole del miele, vermi e caimani, inoltre in commercio si possono trovare esche di ogni dimensione e colore. Ritenere che un marchio sia meglio di un altro è solo una questione di gusti, però esistono dei sistemi per scegliere le esche migliori: ecco come fare.

Relazione tra esche e dimensione delle trote

Una grossa trota predilige quasi sempre un innesco grosso (ma non sempre), una trota di taglia media attaccherà sempre esche di dimensioni medio piccole e una trota piccola, specie in gara dove le trote iridee immesse sono voracissime e vanno dai 18 ai 22 centimetri, si adatterà un po' a tutto: dall'innesco piccolo a quello grosso. In gara però subentra anche una componente essenziale: l'esperienza! Le gare, specie nei periodi invernali e primaverili, si svolgono su piccoli laghi con acqua trasparente, dove non bisogna commettere errori ed essere veloci. I turni da quattro a sei minuti, che si svolgono sui branchi di trote voracissime, impongono ritmi accelerati e, se la scelta di amo, dell'esca e della sua dimensione è sbagliata, si cominciano a sbagliare ferrate e a commettere errori irrecuperabili. Pensate che i campioni catturano in soli quattro minuti dalle venti alle venticinque trote. Acquisire uno svantaggio anche di soli quattro pesci a turno, per i primi cinque turni sui dieci o dodici complessivi, significa non poter più colmare il divario. Di conseguenza, se le trote da gara sono piccole e le condizioni prevedono una pesca veloce su tanto pesce, magari a vista con acqua chiara, ai fini della velocità servirà un innesco duro e resistente, che riesca a sopportare 5-8-10 catture senza levarsi dall'amo e continuando a ruotare in maniera accattivante. Ciò serve per evitare di perdere secondi preziosi nel cambiare l'innesco. Ed eccoci al punto, se il trucco sta nella velocità, questa si ottiene in un perfetto connubio tra velocità ed esperienza data dal fatto che l'esca, anche se massacrata e ridotta ai minimi termini rimanga appesa all'amo e giri.



Relazione esche e specie da insidiare

Conoscere la specie da insidiare è sempre un buon inizio. Le fario, come i salmerini, non vengono immesse per nessuna gara ed è improbabile incappare in queste specie salvo che ve ne sia qualche esemplare nel lago dovuto a semine precedenti. Comunque, nel caso vi fossero, preferiscono un'esca scura. Il salmerino, addirittura, in termini di predilezione per le esche e tipo di abboccata, è diverso da qualsiasi altro cugino "salmonide". L'esca da lui preferita è il verme, ma non disdegna le uova di salmone che però sono vietate in gara. L'iridea è l'incontro più frequente e a seconda del periodo ha più o meno voglia di aggredire l'esca. Comunque stiamo parlando del mese di febbraio, dove si effettua una pesca ancora lenta perchè il pesce è poco aggressivo, quindi concentriamoci su questo periodo... anche se in verità le esche sono quelle e gli inneschi pure. Scindere in tre fasi una competizione è un buon metodo, quello sicuramente più usato dai garisti. Ciò viene fatto per riuscire a identificare e interpretare al meglio quando e cosa fare per raggiungere il risultato. Ogni fase ha la sua tecnica e il suo innesco. Durante la partenza molti agonisti utilizzano il tandem, ovvero un tronchetto di caimano tagliato in due svuotato e infilato sul filo, con appeso all'amo (magari anche cucita) una camola dura di medie dimensioni. Questo metodo serve per continuare a catturare anche dopo l'inevitabile perdita della camola che avverrà dopo l'attacco di un paio di prede. La "corazza" del caimano svuotato continuerà a correre sul filo e, in fase di recupero, si appoggerà sull'amo senza bisogno di continuare a calzar nuove esche, facendo lui stesso da esca portante.



Un'altra tecnica per le partenze veloci è quella di infilare due, tre o quattro camole piccole, schiacciate sull'amo, oltre a quella ben cucita sulla paletta. Questo sistema consente di proseguire con le catture anche dopo aver perso l'esca sull'amo. Infatti, la trota attaccherà voracemente anche quelle sul filo che, se ben manovrate e recuperate in acqua a velocità sostenuta, sono estremamente efficaci. Nelle fasi iniziali, per catturare, diciamo che basta anche solo pelle dell'esca. Evitate di perdere tempo ad innescare, questa è la regola principale per catturare in velocità!



Il tandem lombrico e camola, che racchiude gli stessi segreti del tandem caimano e camola, viene spesso usato con buoni risultati. In questo caso però è la robustezza agli attacchi della trota a fare la differenza in termini di durata dell'esca.



Molti invece, specie chi non ama gli inneschi grossi e preferisce sbagliare poche mangiate, scelgono il metodo tradizionale: una camola singola di dimensione piccola - media o grossa, cucita in modo da trattenerla sull'amo il più a lungo possibile.



Le fasi centrali delle gare a trota lago

Il boom di catture iniziale sta calando ed inizia la prima fase di ricerca. Mi viene spontaneo paragonare le fasi centrali della gara alla pesca ad ore in una cava ben popolata. È un azzardo e ne sono consapevole ma, secondo me, l'unica differenza è forse in termini di dimensione, perchè le trote da gara sono di taglia più piccola rispetto a quelle che troveremo nelle cave della pesca ad ore. In questa fase la rotazione dell'innesco è indispensabile. Se non è corretta, la passata sarebbe pressochè inutile. Il movimento di rotazione si ottiene, oltre che imprimendo i movimenti con la canna, anche utilizzando una buona girella, un amo di corrette dimensioni e un filo terminale di ottima qualità. Per ultimo, ma non in ordine d'importanza, sarà la corretta esecuzione dell'innesco a garantirci una rotazione accattivante. Le fasi finali sono caratterizzate dalla ricerca ed è il momento più difficile della gara. I risultati si ottengono solo con ore e ore di prove ed allenamento. Gli inneschi di queste fasi dovranno essere curati in ogni dettaglio. Nulla dovrà essere lasciato al caso. Dal terminale sottile e lungo, all'amo di piccole dimensioni. L'esca infine, dovrà essere presentata al meglio con un innesco impeccabile. In questa fase non perdere nessuna preda è davvero fondamentale, visto che specie in gara la differenza tra chi vince e chi perde è di una o due trote di divario fra i contendenti. L'esca dovrà sempre e comunque essere ben calzata e in ottime condizioni, ruotare ed essere sempre fresca, mai ammaccata e ben manovrata! Una canna morbida e piombini leggeri aiutano se si pesca sotto sponda, è vero, ma alla base di tutto vi è una sola cosa: l'innesco. Qui l'argomento diventerebbe oceanico, quindi mi limito a dire che nel vostro "bagaglio esche" dovreste avere un pò di tutto, dal colorato al grosso-medio e piccolo, cosicchè provando e variando le varie possibilità di innesco, si potranno ottenere catture ed esperienza. Prima della gara ogni garista, dal più navigato al novizio, studia minuziosamente il campo di gara: si informa sulla taglia dei pesci, sull'allevamento di provenienza, sulla quantità immessa e sull'ipotetica altezza in cui le trote stazionano in quel lago in quello determinato periodo. Qualcuno andrà anche a provare il campo gara qualche giorno prima della competizione, perchè nella pesca non si lascia mai nulla al caso. Acquisite le informazioni necessarie, ogni atleta prepara le canne con le lenze più idonee al campo gara. Occultare marchi e caratteristiche In gara si vuole vincere e tutto è lecito per raggiungere l'obiettivo. Spesso gli atleti modificano le proprie bombarde, cambiandone il colore, levando o aggiungendo peso, tagliando le cannucce e così via... per trarre in inganno gli avversari. La prima cosa da non fare è proprio quella di fornire indicazioni sulla strategia di pesca, soprattutto se è quella giusta e frutto di una intuizione che vi sta garantendo un vantaggio in termini di catture.



Ragionare da campioni

Gli agonisti migliori riducono al minimo la quantità di canne da portare sul campo gara, per evitare di farsi tentare da tecniche di pesca inadeguate alla situazione. I migliori agonisti della pesca alla trota sanno sempre ciò che fanno, quindi azzeccano sempre o quasi il giusto "pacchetto" di attrezzature da portarsi al seguito, e se così non fosse... per loro cambiare una bombarda o un terminale è questione di secondi. Diverso è il discorso per chi invece di esperienza ne ha poca. In questi casi, per una questione di tranquillità o per non lasciare nulla al caso, molti si portano in gara una quarantina di canne che non faranno altro che far commettere inevitabili errori di tecnica per poi proiettare la gara nella totale confusione e stress. Troppe variabili disponibili, creano tanta confusione. Come ogni sport che si rispetti, vi sono delle regole che aiutano a vincere, specie durante la maggior parte delle gare, che si svolgono solitamente in inverno. Durante i mesi freddi le trote sono lente e svogliate, per catturarle bisogna pescarle con molta calma, evitando di fargli fare inseguimenti dell'esca lunghi ed estenuanti, soprattutto nella parte finale della gara. Usate pure montature aggressive nei primi turni di gara, per poi passare, man mano che ci si accorge della diminuzione degli attacchi, alle fasi di ricerca con canne morbide e montature leggere adottando finali sottili e ami piccoli. Questo è un vero modo da ragionare come campioni e migliorerà sicuramente le vostre performances in gara. Ve lo garantisco!

Max Fortini

Max Fortini

Campione di pesca a trota lago, divulga la sua passione su carta stampata e riviste online.

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