Peschici: vacanze e pesca sul Gargano

Ho scoperto il porto di Peschici nel 2008, durante la prima vacanza di pesca sul Gargano a Vieste. Ricordo ancora le code chilometriche di quel Ferragosto passato alla ricerca di spot per andare a pesca in notturna, con la cattura di alcune spigole da porzione. Prima di allora, il mio approccio alla pesca sul Gargano è targato 1999, con un tour settimanale durante l'adolescenza con famiglia a carico. In quell'epoca (sono 13 anni di distanza ma a livello informatico sono decenni) internet prendeva piede in Italia con le connessioni a 56k. I siti di pesca erano pochissimi, mal strutturati e dai contenuti assolutamente scarsi. Non trovai nulla di interessante sul Gargano e la mia vacanza si rivelò un totale disastro per la pesca, al punto da rimediare un tremendo cappotto a Foce Varano. Rieccomi qui in veste di giornalista per Pescanet. Il mio obiettivo è raccontare, promuovere e spiegare come si pesca sul Gargano.

L'opera di divulgazione mi impegna a pieno titolo perchè sono l'unico che ne parla e la letteratura alieutica è ferma ad alcuni articoli su carta stampata che Dio solo sa quando sono stati pubblicati. A distanza di anni credo di esser cambiato sia nell'animo umano che nello spirito di pescatore, capace di scindere il momento ludico-ricreativo dalla pesca dal piacere turistico in una rinomata località balneare sullo sperone roccioso del Gargano. Viaggiare mi porta a scoprire nuovi posti accumulando una moltitudine di esperienze nel bagaglio della vita e Peschici è un tassello in più nell'anima di un pescatore. Dinanzi ad uno spettacolo naturalistico di questa portata, mi sento in dovere di proporvi un itinerario turistico che va oltre i semplici dettami di pesca e tecnica. Peschici ha una marcia in più. Il panorama mozzafiato dai piani alti e il paesaggio tipicamente da presepe dei piani bassi spingono a dedicare alla pesca meno tempo del previsto, con il piacevole diletto del cibo intervallato con una passeggiata nelle storiche vie del Centro. Il programma ricalca la classica vacanza-tipo di molti turisti che (forse) stanno leggendo questo itinerario, scoperto su Google con qualche keywords specifica oppure nato dalla semplice curiosità di capire cosa di pesca a Peschici, in quel del Gargano.

Il porticciolo di Peschici

Il posto più comodo dove sistemarci con la bolognese (la canna migliore che possiamo portarci in vacanza) è a due passi dal Bed & Breakfast consigliato, che di nome fa Carretto Vacanze. Il braccio più lungo permette pescare sia verso l'esterno, su un tappeto sabbioso con una pronfontià media di 4,5 metri, sia all'interno verso l'imboccatura del porto con un fondo di 3 metri circa. Il traffico dei natanti è minimo e registra delle punte solo in agosto inoltrato. Le premesse sono buone e ci invitano nelle ore diurne a caccia di cefali e pesci di scoglio con un'esca assolutamente naturale come il pane. Tutto quello che ci serve è un panchetto, un secchio per la pastura, stracci ed una confezione di pan carrè. L'armamentario si riduce al minimo nel portabagagli viste le diverse ore di viaggio che ci porteranno verso Peschici. Se la pesca al cefalo non è il nostro passatempo preferito possiamo tentare la fortuna con la spigola a galleggiante o le mormore a ledgering a partire da fine luglio. Non tratteremo queste tematiche, concentrerò la vostra attenzione sulla pesca al cefalo perchè a Peschici ho passato solo 6 ore di pesca in due giorni. Il tempo restante l'ho goduto improvvisandomi turista. Credo che la situazione sia un po' la vostra tra uno o due mesi, quando sarete qui in vacanza ad Agosto e rattopperete un attimo di pace passandolo a pesca.

Cefali e boghe senza pretese

Il cefalo è un abitante marino presente in tutti i porti e quando c'è poco tempo da dedicare alla pesca cerco di deliziarmi con un avversario potente, capace di fughe improvvise verso gli anfratti. Pastureremo con uno sfarinato bianco da cefalo, mescolandolo con un pizzico di pane grattugiato, al fine di ottenere un composto più legante. Prima di immergere la lenza è buona norma lanciare 4/5 palle di pastura, con l'obiettivo di raccogliere i nostri cefali nell'area di operatività. Prendiamo tre fette di pan carrè, eliminiamo i bordi, immergiamole in acqua e strizziamole a mano aiutandoci con una pezza. Poi, a canna pronta, sondiamo il fondale con precisione. Lanciamo una palla di pastura e iniziamo a pescare, ammirando Peschici che è sempre lì, dinanzi ai nostri occhi, come in un quadro. I cefali sono piuttosto combattivi nonostante la taglia media registrata nella nostra sessione a Giugno. Il perchè dipende da vari fattori tra cui l'assenza di inquinamento, l'ottima "dieta" dei pesci e l'ossigenazione costante dovuta alle correnti che attraversano il porticciolo.

Le boghe hanno colpito l'attenzione al mattino, quando i cefali sembravano indifferenti al composto al formaggio che, in sole due ore del giorno prima, aveva portato nel guadino ben 14 cefali. Spesso l'abboccata avviene durante la discesa dell'esca con un sussulto del galleggiante che pare più una starata che una spiombata. Dobbiamo avere i riflessi pronti ed interpretare anche i minimi accenni del tappo. La ferrata sarà pronta e non troppo forte, per evitare che la boga spezzi il terminale che va portato dallo 0,10 per i cefali ad un sostenuto 0,14.

Montatura

In figura propongo uno schema di montatura per i pescatori alle prime armi col cefalo. La lenza è composta da un galleggiante da 1,5/2 grammi disposto sulla lenza madre dello 0,14. La torpille completerà totalmente la taratura del galleggiante per un peso di 1,5/2 grammi. Continuiamo con un micro-aggancio Stonfo (aggancio rapido è il nome del prodotto) ed un doppio terminale da 40 e 50cm dello 0,10 fluorocarbon con un amo n°18 modello 120N Gamakatsu sul quale innescheremo il pan carrè. Occorre fare un po' pratica con terminali a forcella con diametri molto sottili ma, col tempo e la pratica, perfezionerete l'arte del cefalo.

Pesca e non solo

Peschici non è solo pesca e mare. Nel suo cuore conserva emozioni che l'animo turista deve assolutamente scoprire. Dopo aver lasciato le canne in albergo, concediamoci una camminata per le suggestive vie del centro storico che si snodano dal porto fino alla città "nuova". Le scalinate ardite sono un'autentica opera architettonica molto apprezzata da turisti stranieri (Inglesi e tedeschi), talvolta anche italiani. Le "viuzze" strette lasciano il passo a quelle più larghe sempre in salita, fino ad entrare nel centro storico. La mia visita serale a Peschici si è svolta ai primi di Giugno, con un passeggio ridotto al minimo, costituito per lo più da stranieri interessati alle tante meraviglie oggettistiche dell'artigianato locale.

Il centro storico di Peschici possiede colori caratteristici tra i quali spiccano il bianco e verde. Il primo domina sulle case più antiche rimembrando i trulli di Alberobello. Il verde è dato dalle tante piante rampicanti e selvatiche che coinvolgono i passanti in un'estasi di profumi. I sapori di Puglia sono racchiusi nelle tante ricette dei ristoranti tipici ad ogni angolo di Peschici, con piatti che vanno dalle orecchiette con le cime di rape agli strascinati con sugo e pietanze a base di pesce fresco, cozze, vongole e fritti di paranza0. E' possible acquistare i gusti di Puglia dai numerosi negozietti che propongono l'invitante assaggio di crostini con cremine, salse e prelibatezze dal gusto genuino. Una bella granita al limone ed un pezzo d'anguria hanno il compito di spezzare la sete, seduti al bar o passeggiando su via Garibaldi dove troviamo il Comune e la villa comunale.

La passeggiata continua attraverso le creazioni artigianali dei tanti "maestri d'arte" peschiciani, realizzate in terracotta con mani sapienti che si tramandano di generazione in generazione. Le campanelle, i posacenere ed i bicchieri sono simpatici souvenir che ci accompagnano nel ritorno alla normalità, permettendoci di ricordare Peschici per quella che è ovvero una cittadina semplice, alla portata di tutti, dove il turismo balneare si concilia con i tradizionali valori della Puglia. C'è di tutto, dalle cartoline ai piccoli ritratti su simil-tela, dai fischietti alle t-shirt più ricercate. Ogni attività commerciale è un angolo di mondo e siamo i benvenuti anche solo per una visita senza acquisto. La barchetta in miniatura completa la galleria fotografica di questo itinerario e vuol essere un invito al viaggio sempiterno, tra terra e mare proprio come il nostro, sempre alla perpetua ricerca delle tante meraviglie di Puglia.

Altre informazioni utili:

Dove dormire: Carretto Vacanze è un bed&breakfast ideale per i pescatori. Si trova in via Gramsci 28, a due passi dal porto di Peschici, con una visuale mozzafiato sull'intera baia. Sito web: www.carrettovacanze.it, tel. 0884-962199.

Dove mangiare: Prima di tornare a casa, consiglio di passare da Lesina per un pranzo da La Bisboccia, in via Cesare Battisti, tel. 0882-991826.

Negozi di pesca consigliati: Essepesca s.n.c. in via Togliatti 42 a Manfredonia(FG), tel. 338/4688524, e.mail: essepesca@gmail.com

Moda Mare in Corso Garibaldi,20 a Peschici, Tel 0884-964039. Assortimento per pesca, sport, nautica e camping.
Marco de Biase

Marco de Biase

Direttore di Pescanet e di Pescare in Trentino. Classe 1983, vive da diversi anni nel Nord Italia occupandosi di marketing digitale. Dopo una lunga esperienza nelle acque pugliesi dell'Adriatico, frequenta da tempo gli spot del Trentino, Veneto e Lombardia. È un pescatore umile, sempre disposto a documentarsi e amante delle sfide. Comunica attraverso la scrittura, la fotografia e i social network seguiti da più di ventimila followers. È inoltre autore di due romanzi d'amore e pesca, oltre ad essere poliedrico collaboratore di riviste cartacee, aziende e blog di settore.

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