Trota lacustre-l' inizio- di Marco Altamura

Il mondo della pesca a spinning in Fresh Water e Salt Water con approfondimenti anche su Eging e Light Rock Fishing.
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Cavedano
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Trota lacustre-l' inizio- di Marco Altamura

Messaggio da Cavedano » 05/12/2017, 6:58

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Col passare degli anni , abbandonata la frequentazione delle valli bergamasche , iniziai a prendere confidenza con gli ambienti del lago Maggiore piemontese dove i miei genitori acquistarono un appartamento ; questo fu senza dubbio l’ulteriore e definitiva spinta che mi portò a dedicarmi anima e corpo alla ricerca di questo pregiato salmonide , pur non snobbando tutti gli altri predatori delle nostre acque interne . Le acque del Maggiore , sottoposte alla regolamentazione della Convenzione Italo-Elvetica , mi davano l’opportunità di dedicarmi alla ricerca del mio pesce preferito fin dal giorno venti di dicembre , giorno nel quale si aprivano le ostilità nei confronti della Trota di Lago , e si poteva quindi insidiare questo pesce prima che in tutti gli altri grandi bacini subalpini del nord Italia . Il fatto di avere un punto di appoggio sul posto mi facilitò non poco , consentendomi di pescare nei momenti più propizi ( alba e tramonto ) e , soprattutto , di inanellare una serie di uscite consecutive sfruttando al massimo le condizioni più favorevoli allorquando queste si presentavano . I periodi temporali di fine dicembre , gennaio , febbraio fino a metà marzo sono i miei preferiti per praticare questo tipo impegnativo di spinning soprattutto perché in tale periodo le Lacustri occupano la colonna d’acqua più superficiale e risulta ottimale l’utilizzo di minnows lipless e di ondulanti dalla forma stretta ed allungata , entrambe categorie di artificiali veramente efficaci per la ricerca di questo pesce .

L’azione di pesca si conduce a piede asciutto con lunghi lanci a raggera , prima paralleli alla costa e in seguito rivolti verso il centro lago facendo lavorare gli artificiali nei primi ottanta centimetri d’acqua , dove cioè il nostro salmonide è solito cacciare i pesci foraggio nel suo continuo peregrinare tipico dei pesci ittiofagi e pelagici . Le tipologie degli spot più promettenti risultano essere quelle a spiaggia di media granulometria e con fondale digradante , le foci dei torrenti tributari , le rive a picco su specchi d’acqua ad alta profondità e i manufatti quali porti , imbarcadero , pontili e quant’altro possa fungere da riparo alla massa stabulante che nei mesi freddi cerca riparo in questi siti . Dal punto di vista delle condizioni atmosferiche , giova ricordare che la trota Lacustre è un pesce lucifugo che predilige cacciare in una situazione di scarsità di luce ; scarsità di luce che possiamo riscontrate all’alba o , meglio ancora , al crepuscolo .

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In giornate chiare e soleggiate andrà data preferenza alle rive in completa ombra dove i nostri blasonati pesci amano sostare e cacciare . Una menzione particolare la meritano assolutamente le giornate perturbate con pioggia ed ancora meglio precipitazioni di tipo nevoso ; in questi frangenti il nostro salmonide sarà attivo durante tutto il giorno ampliando di molto le sue finestre di attività predatoria . Altro fattore ambientale fondamentale per l’esito delle nostre uscite è rappresentato dalla presenza o meno di sferzanti venti periodici e brezze tese tipiche delle giornate invernali ; questo moto ondoso facilità ed aumenta il tasso di ossigeno disciolto dell’acqua rendendo i salmonidi molto aggressivi e famelici nei confronti delle nostre insidie . Questo breve escursus rivolto al come e da quando mi sono appassionato a questo spinning estremamente tecnico non può ritenersi completo se non accennassi al tipo di attrezzatura necessaria per pescare correttamente : in primis la scelta della canna è l’elemento che maggiormente condizionerà il buon esito delle uscite . Nei lunghi anni di gavetta sul campo ( non finisce mai ! ) ho attraversato momenti e convinzioni anche diametralmente opposte tra loro . Ho iniziato con l’utilizzo di una canna “allround” con azione MH quando ancora non esistevano i multifili trecciati e non posso negare che qualche bel pesce l’ho perso anche a causa dell’attrezzatura ; con il progredire del tasso tecnico dei materiali ho utilizzato canne assemblate da abili artigiani che mi montavano a regola d’arte grezzi provenienti dagli USA o dal Paese del Sol Levante ; il combo rappresentato da una canna “morbida” abbinata all’uso di un trecciato potrebbe , a prima vista , apparire la soluzione migliore per questo tipo di pesca .


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L’allungamento pari a zero dei multifibra infatti garantirebbe ferrate sicure anche a grandi distanze ma , come sempre avviene , occorre guardare anche l’altra faccia della medaglia . Due sono i punti deboli di questa scelta : la “rigidità” dell’insieme durante il combattimento con i grossi calibri della specie fatto di frequenti salti fuori dall’acqua porrebbe in grave pericolo la resistenza del pur coriaceo apparato boccale dei salmonidi causandone la slamatura ; le condizioni atmosferiche estreme ( vento , ghiaccio , ecc… ) metterebbero in seria difficoltà la proverbiale morbidezza dei multifibra che imbevendosi d’acqua finirebbero per irrigidirsi e quindi ghiacciare, con conseguenze anche nella fase di lancio facilmente intuibili . Cosi , abbandonata l’ipotesi di utilizzo di canna morbida-filo trecciato , dopo non poche sperimentazioni sono giunto a decifrare il rebus utilizzando una canna “rapida” ad azione H abbinata a un monofilo di spessore mm 0,255 con bassi valori di allungamento che mi concede un minimo di elasticità sia in ferrata che in fase di lancio e , al contempo , mi garantisce ferrate sicure anche a grandi distanze . L’avvicinamento a quel che io definisco la perfezione non è stato ne facile ne veloce , ma ora , dopo quarant’anni di pratica sul campo e di test di diversi materiali , posso affermare di aver trovato il combo ottimale per affrontare la pesca a spinning alla Lacustre . La collaborazione con il marchio dinamico Rapture mi ha dato l’opportunità di utilizzare un attrezzo da me definito semplicemente eccezionale e adatto alle mie esigenze ; si tratta della canna denominata Inova e nella fattispecie del modello in due sezioni ad innesto da mt. 2,40 con azione H e con potenza di lancio 20/50 grammi .

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Si tratta di un blank estremamente reattivo ma al contempo docile con il pesce in canna ; caratterizzato da grande potenza in caricamento , da rapida risposta in ferrata e capace di assecondare , con una grande riserva di potenza anche nella parte bassa , il più indemoniato dei salmonidi lacustri . Per completare il combo sto usando con grande piacere come mulinello il top di gamma Rapture , l’SX-1 nella versione 4000 che al perfetto imbobinamento sia del monofilo che del trecciato abbina una frizione a regolazione micrometrica estremamente “dolce” e progressiva capace di assecondare tutte le sfuriate del pesce . A livello di monofili ed artificiali le scelte sono molto soggettive e personali così mi limiterò a citare i due minnows lipless che mi hanno regalato anche recentemente diverse catture di belle Lacustri : il primo lipless è il Dexter , che con i suoi 28 grammi di peso e la sua compattezza garantisce lanci infiniti ed è già entrato nelle piacevoli abitudini dei lanciatori nostrani . Il secondo è lo Slash Stick , un altro lipless dal peso più contenuto ( 16,5 gr.) che utilizzo quando non ho bisogno di raggiungere grandi distanze ma , al contempo , mi serve un movimento accattivante in acqua . Naturalmente queste sono indicazioni strettamente personali , ma penso possano aiutare chi dovesse appassionarsi all’insidia di questo meraviglioso pesce che risponde al nome di trota Lacustre .
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