Light Rock Fishing col Wacky Rig

Chiunque pratica lo spinning sa cos’è il Wacky-rig. Una tipologia d’ innesco per le soft-bait, che prevede l’ inserimento dell’ amo nella parte centrale dell’ artificiale. Questo rig è tipico del bass-fishing ma successivamente è stato provato con estremo successo anche nella pesca a spinning alle trote, nel light-game e inevitabilmente anche nel light rock-fishing. Questo rig è il massimo per quanto riguarda la naturalezza dell’ artificiale; i movimenti che avrà una soft-bait innescata a wacky saranno come quelli di un piccolo anellide in difficoltà, che si dimena in acqua in cerca di un appiglio. Tale caratterista lo rende una facilissima preda delle profondità. Nel bass-fishing è consono innescare il worm nel centro con un amo apposito, ovvero gambo corto e gap ampio, in modo tale da avere movimenti simmetrici da ogni estremità dell’ artificiale. Nel light rock fishing, invece, ho potuto provare l’ esatto opposto. Vediamolo nel dettaglio.

Quali accessori sono necessari

Prima di parlare del rig vero e proprio, ci tengo a descrivere cosa ci occorre per ottenere il meglio da questo rig. Per prima cosa, ancor più importante dell’ artificiale, è d'obbligo sapere quali caratteristiche necessita l’ amo per un corretto innesco. Teniamo presente che l’ amo non dovrà andare ad interferire sul movimento del rig, quindi, il fattore leggerezza sarà d’ obbligo. Personalmente preferisco utilizzare degli ami con filo molto sottile, con alta percentuale di carbonio, così da favorire la leggerezza, oltre un gambo molto corto e un gap estremamente ampio. Quest’ ultimo dettaglio è decisamente importante quindi cerchiamo di capire il perchè. Avendo un gap stretto, non vuol dire che non cattureremo pesci, ma sarà più facile per noi avere un verme in asse incidente con l’ amo.

Facciamo chiarezza

Cosa vogliono dire questi paroloni da ingegnere? Cerco di essere chiaro. Consideriamo che quando inneschiamo un verme da wacky, per effettuare una pesca cosìddetta ‘’dragging’’, trascinando sul fondo l’ artificiale, dobbiamo inserire la punta nel centro del worm verso la testa. Se il mio amo ha un gap stretto, il worm tenderà a piegarsi e questo non renderà l’ innesco naturale. Attenzione ai dettagli! Dopo aver parlato degli ami, parliamo di artificiali utilizzabili in questo rig. I worm sono imitazioni di anellidi che, innescati a wacky-rig, andranno ad imitare un piccolo vermetto in difficoltà sul fondo. La testa si muoverà verso il basso e la coda verso l’ alto, qualora utilizzeremo soft-bait realizzati in gomma galleggiante. Consiglio vivamente questa caratteristica della mescola perchè, credetemi sulla parola, fa la differenza. Ultimo accessorio è la piombatura, che sarà offerta da un insert di peso variabile, in base a dove peschiamo, alla profondità o all’ attività dei pesci.

Dove posizionare l’ amo?

Ed eccoci al dettaglio fondamentale che è anche il fulcro dell’ articolo, dove posizionare l’ amo sul worm e perchè? Consideriamo che il verme cambierà movimento e caratteristiche di recupero in base a dove lo inneschiamo quindi procediamo con criterio e suddividiamo il verme in quattro parti.

1) Prima sezione. La prima sezione è quella con meno parte innescabile, poichè si trova dove è posizionato l’ insert. Lo innescheremo poprio sopra sopra quest’ ultimo. È chiaro che in questo caso otterremo un verme abbastanza rigido in testa, ma è anche vero che abbiamo più parte mobile, visto che le restanti sezioni sono prive d’ ingombri. Innescando il verme nella prima sezione avremo una soft bait molto mobile, quindi valida per il pesce è apatico. In questo caso il fattore gomma galleggiante, già menzionato in precedenza, farà al caso nostro: poichè l’ artificiale rimarrà in posizione verticale, scherzosamente ribattezzato da alcuni amici Viagra Rig, saranno la corrente e i movimenti dell’ acqua a muovere l’ artificiale mentre a noi spetterà dare qualche sussulto aggiuntivo con il cimino della canna.

2) Seconda sezione. Inserendo l’ amo nella seconda sezione del verme avremo un movimento molto familiare a coloro che pescano a wacky-rig in freshwater, ovvero simile a quello di un vermetto in difficoltà sprovvisto di difese. Utilizziamo questo innesco quando vogliamo pescare in prossimità di ostacoli, con un recupero abbastanza sostenuto, sempre nei pressi del fondo.

3) Terza sezione. L’ ultima sezione è la parte che inizia da poco più della metà del corpo fino alla coda, che a detta di alcuni Guru Giapponesi, è quella da preferire per ricercare pesci sospettosi e molto battuti. E’ chiaro che i Sensei, con questo rig, abbastanza insolito per noi occidentali, ricercano i loro mebaru, il pesce simbolo del light rock-fishing che prima o poi sogno di andare ad insidiare. Il metodo per innescare l’ artificiale dalla la coda è sicuramente poco abituale per noi europei. Penseremo di avere molte ferrate a vuoto, magari il pesce non mangerà in coda, ma attaccherà dalla testa. Posso garantirvi che questo problema non sussiste, le ferrate a vuoto saranno davvero pochissime, se non nulle. Ecco il perchè!

Innescando l’ artificiale dalla coda, i movimenti saranno molto stretti e andranno ad agire sulla parte terminale della soft-bait. In questa maniera avremmo la possibilità di stare in pesca per molto tempo, con il verme fermo nello stesso punto, continuando a muoversi. Non ultimo è il fattore gittata che creerà un effetto centrifuga, dovuto all’ innesco in coda e alla piombatura in testa. Per la teoria è tutto... passate alla pratica!

Marco Gentili

Marco Gentili

Pesca dall' età di 4 anni, provando quasi tutte le tecniche di pesca, compreso l' agonismo nel settore trota laghetto. Nell' autunno del 2010 inizia a pesca a rock-fishing ed è amore a prima vista! Dopo due anni apre il blog Rock Fishing Passion e inizia a collaborare con aziende italiane, canali televisivi e format web come Pescanet. E' un ferreo sostenitore del C&R.

Articoli consigliati

I migliori articoli dall'archivio di Pescanet